Il Governo Gentiloni ha confermato ieri, nel corso dell'incontro con i sindacati sui decreti attuativi della prima fase della riforma Pensioni avviata dal Governo Renzi, che l'Anticipo pensionistico, proposto nella sua doppia formula volontaria e sociale, partirà dal primo maggio 2017. Per chi matura i requisiti quest'anno le domande andranno presentate entro il mese di giugno, per chi li matura il prossimo anno le istanze andranno inviate entro marzo 2018, secondo quanto ha spiegato ieri l'esecutivo durante la riunione tecnica che le organizzazioni sindacali che si è svolta nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Pensioni, si prevede boom per Ape social attiva dal 1° maggio

A proposito di Anticipo pensionistico si prevede un boom di richieste per l'Ape social rivolta ai lavoratori in condizioni di disagio e che non comporta nessun costo, mentre è tutta da vedere il destino dell'Ape volontario. Secondo le previsioni dell'esecutivo sono 35.000 i lavoratori che potrebbero richiedere l'accesso al prepensionamento con l'Ape social. Sembra però difficile, in considerazione dei costi eccessivi e delle penalizzazioni a carico dei lavoratori, che possa avere successo l'Anticipo pensionistico volontario. L'esecutivo ieri ha confermato i costi dell'Ape sociale già annunciati nei mesi scorsi: il calcolo sulla rata del prestito annunciato sarà pari al "4,5-4,7% per ogni anno di anticipo ma - viene spiegato dall'Ansa - su una media di importo dell'85% della pensione (nel caso di tre anni di anticipo) e solo per dodici mesi (mentre la rata sulla pensione si paga su tredici mesi e per venti anni)".

Giovedì 23 marzo nuovo incontro tra esecutivo e parti sociali

Praticamente, sulla base delle simulazioni diffuse dopo l'approvazione della legge di Bilancio 2017, a fronte di un anticipo pensionistico complessivo per tre anni di circa 39.300 euro i lavoratori ne dovrebbero restituire in venti anni più di 54.000. Il prossimo incontro tecnico tra governo e sindacati è in programma giovedì prossimo, 23 marzo, secondo quanto si apprende da fonti sindacali rilanciate dalle agenzie di stampa.

"Alcuni problemi non risolti - ha affermato a margine dell'incontro con il governo il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli - verranno riproposti nel tavolo con il ministro del Lavoro di giovedì prossimo". Il 23 marzo a Roma è in programma anche la manifestazione della lavoratrici del comitato Opzione Donna Proroga 2018 alla quale aderiscono anche diversi gruppi di lavoratori precoci che reclamano la Quota 41 per tutti per l'accesso al trattamento previdenziale.