La CGIL lo chiedeva da mesi dando voce alle migliaia di lavoratori che, grazie o per colpa dei voucher, continuavano a vivere nel precariato. Dopo la decisione della Commissione Lavoro della Camera di indire un referendum si è, alla fine, arrivati alla decisione più ovvia e che doveva essere presa, senza dubbio, molto tempo prima.

Perché nascevano i Voucher e cosa sono divenuti

I Voucher sono nati con tutte le buone intenzioni, dovevano avere il compito di dare, a quei lavoratori spesso assunti in nero, una giusta paga, i contributi di legge e una sicurezza nel caso di infortunio sul luogo di lavoro.

Dovevano essere la svolta di un Jobs Act che doveva rottamare qualunque cosa, anche lo sfruttamento dei precari. Come al solito molti buoni propositi e ancor più danni. Con l'avvento del Voucher, i contratti a tempo determinato sono stati letteralmente accantonati e, in continuo aumento, si verificavano situazioni di aziende che, con la scusa del lavoro cosiddetto "a chiamata" sfruttavano persone, con orari full time, fino al raggiungimento della soglia massima pagabile in Voucher.

Concluso il rapporto di lavoro, che a chiamata non era affatto, eccoli pronti a ricominciare da capo col prossimo sventurato disoccupato. Conclusione? Niente contratti a tempo Indeterminato, niente assunzioni, aumento smisurato del precariato e tacita legalizzazione del lavoro in nero.

Insomma, una buona idea che avrebbe potuto migliorare la situazione di molti lavoratori, lasciata allo sbando e senza i dovuti controlli sulle aziende che utilizzavano il servizio, il tutto con una sempre più crescente quantità di aziende con politiche di sfruttamento non accettate dai sindacati. Una tutela a senso unico, solo per il datore di lavoro furbetto, che così non incorreva in maxi multe ma nemmeno assumeva personale.

Il Referendum, l'abolizione

I Voucher saranno definitivamente aboliti. La Camera dei Deputati ha appena approvato la proposta di legge sancendo la fine dell'epoca più buia per i giovani disoccupati. Sono stati proprio loro a pagare di più le conseguenze di questo Jobs Act con un livello di disoccupazione storico che toccava più del 40% dei ricercanti lavoro.

È stato deciso che non sarà più possibile acquistare i Voucher ma è stato dato un limite di smaltimento, fino alla fine di dicembre 2017, per tutti quelli che li avessero già comprati.

L'escamotage, vera abolizione o cambio di nome?

Purtroppo, come altre volte in altri ambiti, sembra che l'abolizione sia solo una finta per mettere a tacere le continue e crescenti manifestazioni dei malumori di lavoratori e sindacati. Lo zuccherino per far zittire gli scontenti. Mentre La Camera aboliva i Vouchers, il Presidente del Consiglio Gentiloni stava già cercando un'alternativa. Ecco allora l'idea che, sembra, verrà messa in atto molto presto, dei fax simile ai Minijobs tedeschi dedicati al lavoro saltuario e alle collaborazioni famigliari. Insomma, più che un'abolizione un cambio di nome e, immaginiamo, la guerra tra Stato e Sindacati e lavoratori non è ancora destinata a cessare.