Nell'attesa che i tecnici di Palazzo Chigi provvedano alla definizione dei decreti attuativi per la riforma previdenziale sulla base dei confronti tra Governo e sindacati, arrivano conferme circa la data dell'entrata in vigore degli strumenti previdenziali. E' fissata infatti al 1° maggio 2017 la partenza dell'Ape volontario. Per ottenere l'anticipo di pensione è però necessario farsi prima certificare dall'Inps il possesso dei requisiti necessari per accedere al prestito pensionistico. Tutte le domande relative all'APE saranno poi gestite soltanto in via telematica, o utilizzando il proprio codice personale, oppure tramite intermediari autorizzati quali i patronati.

APE volontario, misura ponte fino alla pensione

L'Ape volontario consiste fondamentalmente in un anticipo finanziario che funge da garanzia pensionistica. Si tratta di uno strumento che entrerà in vigore dal prossimo 1° maggio 2017 e che provvederà a rendere più flessibile l'età pensionabile. Si tratta di uno strumento previdenziale previsto dalla Legge di Bilancio 2017 e che verrà adottato in via sperimentale fino al 31 dicembre del 2018. L'Ape volontario prevede anche una durata minima fissata a sei mesi. Questo comporta come conseguenza che ne rimarranno esclusi i lavoratori che matureranno i requisiti per la pensione entro il mese di ottobre 2017 e quindi, vedremo nei paragrafi successivi i requisiti per l'età, tutti quelli che sono nato entro marzo del 1951.

Requisiti per richiedere l'APE volontario

Lo strumento sarà a disposizione di tutti quei lavoratori che risultano iscritti presso l'assicurazione generale obbligatoria, presso le forme sostitutive oppure quelle esclusive come per i lavoratori del pubblico impiego o dipendenti dei settori privati siano essi autonomi oppure iscritti alla gestione separata.

Per poter richiedere l'Ape volontario è necessario risultare in possesso di una serie di requisiti:

Dallo strumento sono esclusi i lavoratori che operano presso le casse previdenziali dei liberi professionisti.

Come chiedere l'anticipo di pensione sotto forma di prestito bancario

Il lavoratore che abbia maturato i requisiti elencati nel paragrafo precedente dovrà innanzitutto farsi certificare dall'INPS il possesso degli stessi. L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale indicherà poi gli importi, minimo e massimo, dell'APE che si possono ottenere. La cifra potrà essere stabilita dal richiedente in virtù delle proprie necessità. E' possibile chiedere, per il momento, fino ad un tetto massimo compreso tra l'85% e il 95% della pensione futura. La domanda per l'APE, così come quella di pensione, non sarà revocabile fatta salva la possibilità di recedere entro i termini previsti dalla normativa vigente in materia bancaria.

Nella domanda sarà necessario indicare anche l'istituto finanziario che erogherà il prestito sia l'assicurazione alla quale verrà chiesta la 'copertura' in caso di premorienza. Entrambi, banche e assicurazioni, saranno scelti dal lavoratore tra quelli che stipuleranno gli accordi-quadro. Proprio in merito a questo aspetto prosegue il lavoro del Governo centrale in vista dei decreti che verranno adottati a breve.