Il primo maggio si avvicina ma non ci sono molte novità sui decreti attuativi che dovevano già essere pronti entro la fine di febbraio. E' questa la maggiore preoccupazione della maggioranza di lavoratori che si accingono a presentare istanza di accesso ai benefici previdenziali e delle varie forze politiche e sociali.
I decreti sono ritardo, l'Ape slitterà?
Come anticipata più volte, l'Ape assieme al meccanismo di Quota 41 erano le misure che dovevano entrare in vigore a partire dal primo maggio 2017, giorno in cui migliaia di lavoratori in possesso dei requisiti potranno presentare domanda di accesso presso il sito istituzionale dell'Inps.
Sarà poi compito dell'Istituto di Previdenza monitorare le richieste e certificare la sussistenza dei requisiti sia contributivi che anagrafici necessari per accedere al pensionamento attraverso l'Ape. Solo dopo, il lavoratore potrà fare un'ulteriore richiesta di prestito presso una delle banche convenzionate.
La banca potrebbe rifiutare l'istanza di prestito
Non è escluso, però, che la banca erogatrice potrebbe negare il prestito. Il lavoratore che ha già dei finanziamenti aperti che assieme all'anticipo pensionistico superano il 30 % del futuro trattamento previdenziale, infatti, non potrà fruire del prestito ventennale. Ciò potrebbe penalizzare quei soggetti che nel corso della loro vita hanno già aperto un finanziamento.
Occorrerà comunque attendere i decreti attuativi che faranno ancora più chiarezza sulle misure pensionistiche.
Intanto, il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano ha messo le mani avanti su una nuova campagna che potrebbe portare ad una nuova proposta per quanto riguarda il sistema previdenziale italiano.
Sono tante le iniziative che l'ex ministro del Lavoro sta portando avanti in alcune regioni d'Italia. Mentre i lavoratori precoci rimasti esclusi dai benefici previdenziali concessi dalla Legge di Bilancio 2017 continuano a raccogliere le firme per la petizione che potrebbe portare all'estensione della Quota 41 per tutti.
Lo stesso Cesare Damiano, aveva rassicurato infatti, che le risorse per coprire le spese derivanti dall'anticipo pensionistico e dal meccanismo di Quota 41 saranno sufficienti e che ammontano a circa 300 milioni di euro per tutto il 2017 atti a finanziare l'Ape Sociale che come tanti sanno sarà riservato solo alle categorie svantaggiate. Per i precoci, invece, sono stati stanziati circa 360 milioni di euro.