Riprenderà nella giornata di domani giovedì 6 aprile 2017 il confronto tra i tecnici del Governo ed i sindacati per la cosiddetta FASE 2 della riforma previdenziale. Tra i temi in discussione troviamo innanzitutto la tutela pensionistica per i giovani che sono iscritti al contributivo puro e che rischiano di poter ottenere l'agognato pensionamento in età sempre più avanzata e con importi insufficienti. Allo studio vi è quindi una pensione contributiva di garanzia, modulata anche sugli anni effettivi di contribuzione, che dovrebbe offrire una prospettiva maggiormente inclusiva a coloro che attualmente svolgono lavori precari, a basso reddito e caratterizzati da una carriera discontinua.

Al fianco di queste misure, si studia poi la valorizzazione dei periodi di disoccupazione e dei lavori di cura, andando a tutelare le donne che si occupano della famiglia e garantendo la contribuzione figurativa.

Riforma pensioni e flessibilità: salvaguardare lavori gravosi, usuranti e pesanti

Oltre ai provvedimenti appena elencati, vi è poi allo studio una misura di tutela in favore di chi ha svolto lavori usuranti, faticosi o pesanti e rischia di restare tagliato fuori dalle opzioni previste con l'ultima legge di stabilità. Si pensi ad esempio a chi si vede negare l'ingresso nella quota 41 dei lavoratori precoci o a chi fuori dall'APE agevolata a causa dei requisiti stringenti.

Confronto Governo - Sindacati: si punta al rilancio della previdenza integrativa

Infine, sul tavolo resta da sciogliere anche il nodo della previdenza integrativa, che i sindacati chiedono di rilanciare a partire da nuove forme di adesione tramite i contratti collettivi e da un'abbattimento dell'imposizione fiscale. Mentre entro la metà del mese si terrà il prossimo incontro, fissato al 13/04.

In tale occasione si approfondirà il tema della Governance dell'Inps e degli altri istituti previdenziali. Una questione considerata delicata ma ineludibile dalle parti sociali. Per tutte le nuove misure, bisognerà poi tenere conto della scadenza definitiva di fine dicembre 2017 per la legge di bilancio 2018, pertanto l'orizzonte temporale resta comunque orientato al breve e medio termine.

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