Mentre il Governo Gentiloni resta impegnato sui decreti attuativi riguardanti l'Ape e il meccanismo di Quota 41 per i precoci, emergono nuovi particolari in merito all'aumento dei requisiti contributivi che potrebbero interessare la maggioranza di lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età.
Quota 41, dal 2019 aumentano i requisiti
Dal 2019, infatti, potrebbe essere modificato l'adeguamento dei requisiti in base all'aspettativa di vita che potrebbe determinare un aumento del requisito contributivo di ulteriori 4 mesi. Cosa che non piacerà affatto a migliaia di lavoratori che ormai da anni attendono l'agognata pensione e che si vedono presi in giro da un Governo che non riesce tuttora a dare una risposta sui decreti attuativi volti a dare efficacia alle norme previdenziali contenute nella nuova Legge di Bilancio.
Per la pensione di anzianità, infatti, si registrerà un aumento di ulteriori 4 mesi dell'età anagrafica: dai 66 anni e 7 mesi di età anagrafica previsti, si passerà a 66 anni e 11 mesi. Anche il meccanismo di Quota 41 potrebbe subire delle conseguenze. Secondo la normativa vigente i lavoratori precoci potranno lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi effettivamente versati indipendentemente dall'età anagrafica seppur si tratta di una misura parziale volta a garantire il trattamento previdenziale alle categorie più svantaggiate.
Nessun aumento per Ape volontario e Social
A partire dal prossimo anno, però, i requisiti potrebbe innalzarsi di altri 4 mesi.
Pertanto, si potrebbe iniziare a parlare di Quota 41,4. E' ormai un dato certo visto che si tratta di un provvedimento già definitivo e disciplinato dalla normativa. Cosa assai diversa, invece, per quanto riguarda l'Ape Sociale e l'Ape volontaria per le quali si attendono ancora i decreti attuativi che da mesi sono al centro delle discussioni per via dei ritardi che comporterebbero lo slittamento dei tempi per la presentazione delle domande.
Essendo misure in via sperimentale fino al 31 dicembre 2018, infatti, al momento non è previsto nessun aumento dei requisiti anagrafici.
Qualora, le misure relativo all'anticipo pensionistico venissero riconfermate, potrebbero essere anch'esse soggetto all'adeguamento in base agli scatti di vita. Cosa che comporterebbe un ulteriore aumento di 4 mesi rispetto ai 63 anni di età anagrafica previsti penalizzando la gran parte dei lavoratori che rispettano la condizione di trovarsi a non più di tre anni e sette mesi dalla pensione di vecchiaia.