Dopo la firma dell'ape sociale e della Quota 41, sono ancora molti i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" o della pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" che ci scrivono chiedendo aggiornamenti in merito alle altre misure di flessibilità previdenziale previste all'interno della Legge di Bilancio 2017. Stante che i decreti attuativi per i primi due provvedimenti hanno già concluso il proprio iter di verifica e attendono ormai solo l'arrivo in Gazzetta Ufficiale, lo stesso non si può dire per la cosiddetta APE volontaria e per le altre misure ad essa direttamente o indirettamente collegate.

Torniamo quindi a fare il punto della situazione in favore di chi ci segue con un nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate e LdB2017: l'APE volontaria manca ancora all'appello

Partiamo con il dire che l'iter di approvazione dell'APE volontaria si troverà a seguire lo stesso percorso già visto insieme negli scorsi articoli per l'APE di stampo sociale. Il testo dovrà quindi essere inviato al Consiglio di stato, che rappresenta un passaggio importante e non solo formale. I giudici esprimeranno il proprio giudizio ed i tecnici del Governo saranno quindi chiamati ad un intervento correttivo. Solo allora si potrà procedere con l'ultimo step, ovvero l'ok definitivo della Corte dei Conti e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Bisogna poi constatare che essendo arrivati ormai a fine maggio e avendo potuto osservare le tempistiche per i primi due decreti, sarà difficile poter vedere pubblicati prima della metà di giugno i testi definitivi.

L'attesa per l'anticipo di mercato si estende anche alla misura aziendale e a RITA

L'APE di mercato lega ai propri requisiti di accesso anche la versione aziendale, nonché la rendita integrativa anticipata temporanea (RITA) dei fondi pensione.

Per tutte sarà comunque necessario farsi certificare i criteri dall'Inps, corrispondenti ad almeno 63 anni di età, 20 anni di contribuzione ed un futuro assegno non inferiore alle 702 euro. Nella versione aziendale il datore di lavoro si farà carico del costo dell'operazione, compensando l'onere del prestito tramite versamenti aggiuntivi.

Rita consente invece di ricevere in anticipo il montante accumulato nel fondo previdenziale di secondo pilastro con il vantaggio dell'imposizione minima (dal 15% al 9%, a seconda del periodo di permanenza). Per tutte sarà comunque necessario attendere che il testo del decreto sull'APE volontaria arrivi alla sua firma e pubblicazione definitiva.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo.