Capitolo riforma delle Pensioni, le novità di oggi vedono uno scontro tra Governo e sindacati sui temi sempre caldi della fase due. I sindacati chiedono l'ampliamento di Ape Social e Quota 41 per i precoci. Attualmente il parlamento sta esaminando la cosiddetta 'Manovra bis' e i rappresentanti dei lavoratori chiedono l'ampliamento in questa settimana appena cominciata per estendere l'uscita dei gravosi aumentando la franchigia. I decreti attuativi del Governo sono quasi pronti dopo le modifiche chieste dal CdS. Pare che il CdM voglia presentare nuovi emendamenti per ampliare la platea.
Pensioni, ultime novità da Governo e sindacati
Sulle pensioni, i rappresentanti dei lavoratori precoci tornano a chiedere all'esecutivo la possibilità di accedere all'Ape agevolata avendo la quota 41 anni di contribuzione e svolto per 5 anni negli ultimi 7 lavori gravosi. Attualmente la franchigia è di 12 mesi quindi vale il periodo di 6 anni prima del pensionamento all'interno del quale il soggetto deve aver svolto questo tipo di lavoro per almeno 5 anni. Inoltre sempre secondo i sindacati va presa in considerazione l'ipotesi di abbassare la contribuzione utile da 36 a 35 anni o meglio ancora a 30 come vige per gli altri tutelati. Le modifiche sono necessarie per non penalizzare gli edili, e i disoccupati negli ultimi sei anni.
Emendamenti, decreti attuativi Ape e Quota 41
Novità a breve con la presentazione di modifiche per superare il problema, sperano i sindacati. Infatti sembra che il CdM voglia inserire appositi emendamenti studiati per introdurre le modifiche richieste dopo l'analisi del CdS ed ampliare la platea. Così facendo verrebbero inseriti anche quei profili che dopo la perdita del lavoro non abbiano avuto riconosciuta la prestazione di disoccupazione.
Anche gli operai agricoli rientrerebbero a patto di essere da almeno 3 mesi senza lavoro.
Cgil, Ghiselli sulle pensioni anticipate
Proprio sulla fase 2 della riforma pensioni è intervenuto il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli. Da Corso d'Italia fa sapere che sui ritardi accumulati per l'approvazione definitiva dei decreti attuativi permane apprensione.
Troppo tempo è passato rispetto alla tanto annunciata data del primo maggio che avrebbe dovuto dare il via alle uscite anticipate. Le organizzazioni sindacali vogliono sapere al più presto dal Governo come intende agire dopo il parere dei Consiglio di Stato. In merito alla parziale bocciatura del CdS, Ghiselli afferma che il Governo ha attuato a oggi solo il principio di retroattività. Per altre novità sulle pensioni clicca 'Segui' in alto, mentre commenti nel riquadro social.