Dopo le lunghe attese da parte dei lavoratori e le continue richieste dei sindacati, la questione relativa all'approvazione dei decreti attuativi sembra avere una svolta. I dpcm su Ape e Quota 41, infatti, sarebbero già pronti e dovrebbero passare al vaglio della Corte dei Conti.
Poletti conferma: 'i decreti saranno retroattivi'
A confermarlo è il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti impegnato nel question time alla Camera dei Deputati. Sembra essere finita l'attesa per la maggioranza di lavoratori che potranno finalmente beneficiare della misure contenute nella Legge di Bilancio 2017.
Dopo aver superato l'esame dinanzi il Consiglio di Stato, infatti, i testi passeranno alla Corte dei Conti che dovrà provvedere alla registrazione. Tra le novità anche la decorrenza retroattiva della prestazione che i potenziali beneficiari potranno utilizzare a partire dal primo Maggio 2017 nonostante i ritardi accumulati nell'emanazione dei decreti. Una richiesta suggerita dal Consiglio di Stato che è stata sin da subito accolta dal Governo. Ad intervenire è il Ministro Giuliano Poletti che giustifica i ritardi sui decreti attuativi: "l'allungamento dei tempi si giustifica dalla complessità delle misure", ha spiegato.
Ritardi che hanno preoccupato la maggioranza dei pensionandi anche se ormai è confermato che l'erogazione della prestazione avrà decorrenza retroattiva.
Lo stesso Poletti, ha voluto precisare che dopo la presentazione delle domande di accesso, l'Inps monitorerà le richiesta per verificare la reale sussistenza dei requisiti mentre nel mese di ottobre invierà le certificazioni.
Il decreto sull'Ape volontario approderà in Cds
Stando a quanto dichiarato da Poletti anche il decreto attuativo sull'Ape volontario dovrebbe essere pronto.
La misura darebbe la possibilità di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 63 anni di età anagrafica, accompagnati da 20 anni di contributi erogando un prestito ventennale da restituire nel momento in cui viene percepita la pensione di piena mediante dei micro prelievo sull'assegno previdenziale.
Il decreto dovrebbe arrivare nei prossimi giorni a Palazzo Spada dove il Consiglio di Stato sarà chiamato ad esprimere il proprio parere.
Si tratta di un passo in avanti che potrebbe velocizzare i tempi anche per l'avvio della cosiddetta Fase 2 del confronto fra i sindacati e l'esecutivo, volta a riprendere le questioni in materia previdenziale rimasti ancora aperte.