Con il vaglio da parte della Corte dei Conti, i decreti attuativi sull'Ape Sociale e sulla Quota 41 sarebbero già pronti per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Non dovrebbero esserci ulteriori impedimenti visto che il Governo ha già provveduto ad apportare le modifiche necessarie seguendo i suggerimenti espressi del Consiglio di Stato.
I decreti approdano alla Corte dei Conti
Oltre all'accoglimento della decorrenza retroattiva dell'erogazione della prestazione, infatti, il Governo avrebbe dato parere positivo anche sul termine della presentazione delle domande di accesso.
Inizialmente fissato per il 30 giugno, a causa dei ritardi nell'emanazione dei decreti attuativi è slittato al 15 luglio. Un sospiro di sollievo per tutti i lavoratori interessati che si accingono a richiedere i benefici previdenziali concessi dalla nuova Finanziaria entrata in vigore lo scorso primo gennaio. Anche il termine per l'accoglimento delle richieste sembra essere destinato ad uno spostamento: l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS), infatti, avrà tempo fino al 15 ottobre per controllare la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa ed inviare le relative certificazioni.
Quota 41, precoci a Montecitorio per chiedere l'estensione
Ormai sembra confermato anche il fatto che rimarranno esclusi dai benefici previdenziali i lavoratori con contratto a tempo determinato rimasti privi di occupazione a seguito di licenziamento e che non hanno avuto modo di usufruire dei cosiddetti ammortizzatori sociali.
Da chiarire anche l'estensione delle platee per accedere alla Quota 41. I lavoratori precoci, infatti, sono scesi in piazza a Montecitorio per manifestare al fine di chiedere una nuova riforma delle Pensioni che possa estendere il meccanismo di Quota 41 ad una platea più ampia di beneficiari. Una battaglia cominciata ormai da molto tempo che deve essere portata a termine.
E non mancano le richieste da parte del segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli, che continua a fare pressioni sull'esecutivo per terminare la cosiddetta Fase 1 ed avviare la Fase 2 che dovrebbe concentrarsi sull'aspetto previdenziale dei giovani oltre alla previdenza complementare, ma come già annunciato più volte dovrebbe aprire anche una parentesi sull'estensione della Quota 41 per tutti i lavoratori. "Il Governo renda operativi i decreti visti gli insostenibili ritardi che lasciano nell'incertezza e rischiano di danneggiare decine di migliaia di lavoratori", ha detto Ghiselli.