Inutile girarci attorno perché l'argomento più discusso e diventato veramente di attualità in quest'ultimo periodo è quello della riforma Pensioni 2017, legato soprattutto all'uscita anticipata tramite Ape social. E proprio a riguardo non giungono buone notizie perché, stando a quanto riportato da Pensionioggi.it, le misure riguardanti il nuovo strumento presentano alcune forti criticità per quanto riguarda i dipendenti della Scuola ai quali, se non verrà posto rimedio, verrà vietato l'accesso tramite uscita anticipata, sia per quanto riguarda l'Ape social sia per quanto riguarda la Quota 41 per i lavoratori precoci (ecco entro quando presentare domanda per le due prestazioni).

La riforma pensioni a rischio per il comparto scuola? Le richieste della UIL su Ape social

A precisarlo è la UIL attraverso una nota diffusa in quest'ultimo periodo. I lavoratori della scuola, infatti, hanno una scadenza fissa per poter abbandonare il servizio che corrisponde all'1 settembre di ogni anno, ma l'Inps, stando alle ultime correzioni, avrà la possibilità di comunicare ai fruitori dell'Ape social fino al prossimo 15 ottobre. Va da sé che se l'Istituto dovesse oltrepassare il primo settembre, l'uscita anticipata per i lavoratori della scuola slitterebbe all'anno successivo. Ed era stata proprio la UIL, assieme a tutto il sindacato, a ribadire che i tempi di presentazione e di accoglimento delle domande per Ape social e Quota 41 (qui per le ultime info sull'argomento) non erano compatibili con le scadenze previste dal Miur per il comporto scuola.

E proprio a tal fine, quindi, la UIL avrebbe chiesto al Governo di intervenire tempestivamente e di prevedere una garanzia per i dipendenti del comparto scuola che vorrebbero ottenere l'uscita anticipata tramite Ape social o tramite Quota 41. L'unica soluzione sembrerebbe quella di adattare le scadenze previste per comprendere anche il personale scolastico.

Non ci resta che attendere ulteriori novità proprio a riguardo, sperando che non si ripeta l'errore che è già stato fatto in passato con la Legge Monti-Fornero che non tenne in considerazione la particolarità di questa categoria di lavoratori. In quel caso fu il Parlamento a dover intervenire con una norma ad hoc emanata in fretta per sopperire a questa grave mancanza.

Per continuare a rimanere sempre aggiornati sull'argomento della riforma pensioni 2017 e sul mondo del lavoro è possibile cliccare sul tasto "Segui" presente in alto accanto al nome dell'autore di questo articolo.