Continua a tenere banco insistentemente l'argomento riforma Pensioni in quest'ultimo periodo nel nostro Paese, e questo perché le indiscrezioni e le novità che arrivano non fanno altro che alimentare le discussioni e le polemiche. In particolare, per i lavoratori precoci sembrano esserci troppe difficoltà per accedere all'uscita anticipata. Secondo quanto riportato da Pensionioggi.it, infatti, questa categoria di soggetti chiedono a gran voce un cambio di direzione per le uscite agevolate attese a giorni.

Riforma pensioni: ecco la storia di Alberto

I lavoratori precoci sperano di vedersi rimuovere il doppio ostacolo che riguarda la possibilità di arrivare alla pensione anticipata con 41 anni di contribuzione solamente per quelle persone che rientrano in particolari profili e che abbiano effettuato la loro attività lavorativa per almeno 12 mesi prima del compimento del diciannovesimo anno di età. Ed è proprio Pensionioggi a raccontare il caso di Alberto: un lavoratore precoce che, dopo 40 anni di attività e 60 di età, si è visto respingere la richiesta per accedere all'ottava salvaguardia per mancanza dei requisiti necessari e di conseguenza si trova senza occupazione e senza la possibilità di sostegno da alcun ammortizzatore sociale.

Nella sua lettera, Alberto afferma che la normativa a riguardo sembrerebbe studiata a tavolino per escludere i lavoratori che si trovano nel suo stesso caso. Di fatto non gli è stato concesso il diritto di pensionamento con i 41 anni di contribuzione perché non ha svolto i 12 mesi di lavoro prima dei 19 anni di età e quindi non viene considerato nella categorie di lavoratori precoci.

Allo stesso tempo, però, non può fare richiesta neanche di Ape sociale in quanto non raggiunge il requisito anagrafico dei 63 anni. La domanda che il signor Alberto si pone è: come farò per i prossimi tre anni senza alcun tipo di tutela?

Il lavoratore conclude dicendo che pur trovandosi a due anni dalla maturazione del diritto di uscita anticipata è come se non contasse nulla.

"Sono tagliato fuori da qualsiasi anticipo, anche dall'ottava salvaguardia perché i miei accordi sindacali sono stati siglati dopo il 2011". É il caso di considerare Alberto al di fuori della categoria di lavoratori precoci? E quanti italiani si trovano molto probabilmente in questa situazione? Non ci resta che attendere novità dal fronte riforma pensioni, sperando sempre in qualcosa di meglio. Per rimanere aggiornato sulle ultime notizie sulle pensioni consigliamo di cliccare sul tasto "Segui" presente accanto al nome dell'autore di questo articolo.