Mentre entrano in vigore le prime novità della riforma Pensioni targata Renzi-Poletti e in via d'attuazione da parte del Governo Gentiloni, la Lega Nord di Matteo Salvini continua a proporre l'abolizione, senza se e senza ma, della legge Fornero che nel 2011 innalzò in maniera drastica l'età pensionabile e introdusse pesanti penalizzazioni sulla pensione anticipata, bloccando di fatto non solo le uscita ma anche l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e creando gravi problemi di carattere sociale.
Pensioni, la Lega continua a chiedere l'abrogazione della riforma Fornero
"La legge Fornero - ha dichiarato oggi il segretario del Carroccio Matteo Salvini - sulle pensioni va abolita e basta". Una battaglia che va avanti ormai da diversi anni quella dei leghisti per la cancellazione della riforma pensioni varata nel 2011 dall'esecutivo guidato dall'ex premier Mario Monti sostenuto in Parlamento da una maggioranza di "grosse koalition" alla tedesca. La Lega è stata da sempre contro la legge Fornero, tanto da aver raccolto oltre cinquecentomila firma convalidate dalla Cassazione per proporre il referendum abrogativo poi ritenuto però inammissibile dai giudici della Corte Costituzionale che rimandarono la patata bollente nelle mani della politica.
Nel frattempo parto le prime misure previste dalla fase 1 della riforma Renzi
Il Governo Renzi ha sì introdotto effettivamente qualche elemento di flessibilità in più per l'uscita dal lavoro e l'accesso a nuove soluzioni di prepensionamento, ma va detto che le prime misure concrete (Ape social e Quota 41 precoci) stanno partendo adesso e si resta in attesa della principale misura, ovvero l'Anticipo pensionistico volontario per i lavoratori over 63 che intendono andare in pensione anticipata con la formula del prestito previdenziale erogato dal sistema bancario e protetto dal sistema assicurativo sotto la gestione dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale con cui dovranno essere stipulate delle apposite convenzioni.
I ritardi nell'attivazione dell'Ape su base volontaria previsto nella legge di Bilancio 2017 sono dovuti, secondo il j'accuse del leader del Pd Matteo Renzi, "ai soliti ritardi della burocrazia". Messaggio che l'ex premier, rivendicando i meriti del suo governo nella riforma pensioni, ha espresso sia su Facebook in risposta a un cittadino che gli ha posto una domanda, sia nella sua E-news settimanale.