Trecentomila domande per 800 posti di assistente giudiziario al Ministero della Giustizia, cinquantamila per 250 posti di funzionario presso il Ministero dell'Interno: queste le spropositate cifre degli ultimi grandi concorsi banditi, dopo anni di micro-bandi per pochissime posizioni.
Considerata la condizione socio-economica del Paese, con un tasso di disoccupazione giovanile altissimo e un mercato del lavoro privato sempre più precario, incerto e malpagato, l'aspirazione verso il pubblico impiego e i suoi benefit, quali il tempo indeterminato, i diritti garantiti, la sicurezza di non essere licenziati; è del tutto comprensibile.
Le previsioni sul numero dei partecipanti
Con queste premesse era lecito attendersi che anche i 50 posti nella qualifica iniziale della carriera prefettizia facessero particolarmente gola, anche se, rispetto alle altre due procedure concorsuali citate, il livello di preparazione richiesto è di certo molto più alto.
Molto più elevato, d'altro canto, è il profilo che si andrà a ricoprire: si entra subito come dirigente di una delle più prestigiose carriere dello Stato, che conduce a diventare, in prospettiva prefetto della Repubblica, ovvero rappresentante dello stato in provincia.
Le domande presentate a oggi
Invece, del tutto sorprendentemente per gli addetti ai lavori, a meno di due settimane alla scadenza, sono poco più di 4.500 le domande presentate.
Lasciati da parte i numeri monstre dei concorsi prima citati, per fare un raffronto omogeneo, basta guardare cosa è successo nei più recenti concorsi per la stessa qualifica: ebbene, la media delle domande si è aggirata a quota 20mila: numero che, allo stato, sembra molto difficile si possa raggiungere entro il 31 luglio.
Verosimilmente, se non ci sarà un'accelerazione imprevista, questa volta ci si fermerà a circa la metà di quella cifra, ovvero a circa 10.000 domande; se si mantenesse la stessa proporzione di affluenza effettiva che solitamente si registra in questi casi (tra un quarto e un terzo di quanti hanno presentato domanda), saranno appena 3.000 coloro che sosterranno le preselezioni, a fronte dei consueti 5/6.000.
A differenza di quanto avvenuto negli ultimi concorsi, stavolta è previsto un punteggio minimo per superare le preselezioni che consente di sbagliare alcune domande, per cui è probabile che almeno un terzo dei candidati, circa 1.000, riesca a passare agli scritti, contro una media "storica" inferiore a 400.
Insomma, tutto considerato si avranno maggiori chance di vincere rispetto al passato, visto che i concorrenti saranno molti di meno, e soprattutto si arriverà con una certa facilità agli scritti, dove sarà possibile evidenziare la propria preparazione, senza lo spauracchio delle forche caudine rappresentate dai quiz: se di norma li superava meno di uno su dieci, stavolta lo farà uno su tre.