Con la correzione di alcuni punti inseriti nella Circolare Inps n.100, il Governo Gentiloni ha provveduto ad eliminare un paletto fondamentale che potrebbe ampliare la platea dei potenziali beneficiari dell'Ape Social, la nuova misura pensionistica inserita nella Legge di Stabilità 2017, che stando alle numerose domande di accesso presentate finora ha riscosso un enorme successo.

Il Governo corregge la Circolare, eliminato un paletto

Stando a quanto riportato da Pensioni Oggi, infatti, il Governo Gentiloni assieme all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale avrebbero provveduto ad eliminare il paletto riguardante la condizione per il lavoratore che richiede l'Ape Sociale di non trovarsi a più di tre anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Un requisito che finora era indispensabile per fare richiesta dell'Ape Sociale che, oltre al compimento di almeno 63 anni di età anagrafica richiede il versamento di almeno 30 anni di contributi (36 per i lavoratori con mansioni faticose) e l'appartenenza ad una delle categorie individuate dalla nuova Legge di Bilancio.

Con la correzione della Circolare n.100, infatti, il sussidio erogato interamente dallo Stato potrà avere durata fino a 67 anni considerando che a partire dal 2019 i requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia subiranno un aumento di un ulteriore anno, per via dell'adeguamento all'aspettativa di vita. Cosa che ha suscitato non poche polemiche fra i lavoratori che si accingono a lasciare il lavoro e soprattutto fra quelli che, a causa dell'insufficienza di risorse, rimarrebbero ancora fuori dal beneficio.

Sempre secondo il portale Pensioni Oggi, il lavoratore che intenderà presentare domanda di accesso all'Ape Sociale dovrà dimostrare di aver cessato definitivamente l'attività lavorativa anche se, l'assegno corrisposto dallo Stato sotto forma di reddito ponte potrà essere integrato con altri lavori, a condizione che il reddito non superi gli 8mila euro lordi all'anno.

Entro il 15 ottobre l'Inps certificherà le domande

Intanto continua ad aumentare il numero delle domande presentate: per le richieste in esubero, sulla base delle risorse disponibili, resta inteso che l'accesso ai benefici potrebbe essere posticipato ed i soggetti interessati riceveranno una risposta entro il 15 novembre. Da ricordare, inoltre, che entro il 15 ottobre l'Inps dovrà controllare tutte le domande pervenute ed inviare le certificazioni.