Già oggi potrebbe esserci il primo via libera della Camera per la legge sul taglio dei vitalizi e il ricalcolo delle Pensioni dei parlamentari - anche gli ex - con il sistema contributivo. Siamo all'alba di una nuova era. Ma, oggettivamente, anche di fronte ad un rischio per tutti i pensionati italiani, come ammonisce Cesare Damiano. L'intervento del presidente della Commissione Lavoro alla Camera sul tema del giorno è importante e non va sottovalutato. Tenendo presente il rischio di incostituzionalità della proposta di legge, l'ex ministro del Lavoro spiega le ragioni per cui si debba operare in maniera diversa su un aspetto fondamentale, eliminando di fatto il principio di retroattività.

Intanto, dalla Ragioneria di Stato, non arrivano notizie positive su quelli che sarebbero dovuti essere i risparmi della legge Fornero.

Ricalcolo di tutti i contributi, Damiano si oppone

La proposta di legge Richetti (Pd) si basa su due principi. Il primo: il taglio dei vitalizi. Il secondo: la uniformità del trattamento previdenziale per i parlamentari a quello utilizzato per i dipendenti pubblici. Per prima cosa, il ddl Richetti prevede il ricalcolo dei vitalizi con il sistema contributivo. Ciò comporterebbe una riduzione della pensione di circa il 40 per cento, quasi la metà, per gli ex senatori e deputati. Il principio di retroattività non viene digerito da Cesare Damiano, che paventa il rischio di un pericoloso precedente, visto che in futuro potrebbero subire lo stesso trattamento basato sulla retroattività sia i lavoratori che gli stessi pensionati.

Il parlamentare del Partito democratico suggerisce di effettuare il taglio mediante l'introduzione di un tetto oppure di un contributo di solidarietà.

La riforma Fornero varrà anche per i parlamentari (ma dalla prossima legislatura)

Se la legge Richetti otterrà il sì della Camera e del Senato, i parlamentari andranno in pensione con la legge Fornero.

Ciò significa che anche per i deputati e i senatori varranno le regole della pensione calcolata interamente con il contributivo e l'età pensionabile legata all'adeguamento automatico dettato dalla speranza di vita (dal 2019 si raggiungerà la soglia dei 67 anni. Su questo punto Damiano si trova d'accordo.

Sulla riforma Fornero, intanto, arrivano altre notizie non molto positive.

Di recente la Ragioneria di Stato ha dichiarato che i risparmi derivanti dalla legge previdenziale varata durante il governo Monti sono a rischio. Ciò è dovuto dal fatto che la spesa pensionistica, nei prossimi anni, aumenterà a dismisura, andando ad incidere in maniera sempre più importante sul Pil. Stando a quanto si legge nell'ultimo rapporto della Ragioneria di Stato sulle previsioni di medio-lungo termine, il punto massimo si raggiungerà tra circa 20 anni, dopodiché inizierà una fase di discesa. Il recente allarme potrebbe incidere, negativamente, sulle riforme previdenziali attese nella fase 2, con il prossimo incontro fissato per domani, giovedì 27 luglio, nella sede del Ministero del Lavoro.

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