In occasione dell' "Alternativa Festival", la prima festa di Sinistra Italiana di Roma, in corso di svolgimento al Testaccio, si è svolto questo giovedì 20 luglio un dibattito sui temi del lavoro, al quale è intervenuta Francesca Re David, da pochi giorni nuova segretaria generale della FIOM-CGIL. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

'Compito del sindacato è unificare il mondo del lavoro in un contesto in cui tutto punta alla disgregazione'

Parlando del contratto dei metalmeccanici e di produttività, la Re David ha detto: "Landini iniziò la propria segreteria ai tempi della vertenza FIAT di Pomigliano e riuscì a far diventare quella una vertenza nazionale e non solo aziendale, esso fu il segnale più netto e violento di come si volesse spazzare via la democrazia dai luoghi di lavoro.

Noi crediamo che quando si spazza via la democrazia dalle fabbriche si fa il primo passo per provare a spazzarla via nel paese, il nesso è molto forte perché si provano a creare dei rapporti di tipo autoritario. Quello fu l'inizio di un percorso sul quale si sono incamminate le relazioni industriali in questo paese, rafforzato da una legislazione che ha sostituito la centralità della persona con la centralità dell'impresa. In questo quadro il contratto nazionale dei metalmeccanici ha permesso di riaffermare la centralità dei due livelli di contrattazione e di non far passare di 'modello FIAT'e una visione corporativa di tipo aziendale. Finmeccanica ha dovuto contrattare con noi in base ai rapporti di forza che siamo stati in grado di esprimere, in contesto di crisi e di una legislazione contraria.

E' un contratto molto normativo e non nascondo che sul salario abbiamo ottenuto poco, però abbiamo messo al centro i diritti fondamentali, allargandoli anche ai lavoratori interinali, a quelli a tempo determinato e a quelli in cassa integrazione. Il contratto nazionale ha complessivamente un ruolo di redistribuzione fra i lavoratori in un contesto nazionale in cui le situazioni sono molto diverse fra luogo e luogo".

Sulla produttività la Re David ha detto: "In Italia la produttività è bassa non perché i lavoratori producono poco o lavorano poco o non sanno lavorare, ma perché facciamo prodotti che non hanno dentro innovazione tecnologica. Quindi non si deve comprimere il costo del lavoro ma fare degli investimenti nell'innovazione".

Sul ruolo politico che il sindacato ha avuto in questi anni la Re David, ha detto: "La Coalizione Sociale ha avuto un ruolo importante nelle relazioni, ma si è fermata perché nessuno ha creduto che non volevamo fare un partito: eppure Landini e tutta la FIOM l'avevano detto fin dall'inizio che non volevamo fare un partito ma invece mettere insieme tutte le esperienze.

Alcuni invece avevano pensato che volessimo fare un partito". Parlando di lavoratori migranti, ha ricordato che ci sono realtà italiane nel centro-nord nelle quali "i lavoratori stranieri sono il 20-30% degli iscritti al sindacato e quello è l'unico luogo in cui essi sono elettori attivi e passivi. Io vedo italiani che eleggono i migranti a propri rappresentanti in azienda e magari sono gli stessi italiani che si lamentano dei troppi stranieri nelle scuole. L'incertezza che si è prodotta in questi decenni, la svalorizzazione della persona e del lavoro, generano relazioni sociali violente. Io credo che noi sindacato dobbiamo riunificare il mondo del lavoro in una situazione generale in cui tutto punta alla disgregazione del lavoro: il compito che abbiamo è di tirar fuori gli elementi unificanti".

'Non facciamo testimonianza e vogliamo vincere, la CGIL si ponga il tema di spostare in avanti le condizioni del lavoro'

Sulla successione alla Camusso alla leadership della CGIL e la possibile candidatura di Landini, la Re David ha detto: "Io non considero il congresso della CGIL una sfida fra persone. Come sapete la FIOM ha avuto con la CGIL dei momenti dialettici importanti, ma noi siamo un'organizzazione che esiste in quanto strutturata. Landini è entrato in segreteria CGIL perché il sindacato lo ha voluto: si è ristabilita la giusta dialettica che c'è sempre stata. Quando io ero giovane si diceva che 'Non c'è la CGIL senza la FIOM e non c'è la FIOM senza la CGIL' perché i metalmeccanici hanno sempre avuto un ruolo centrale.

Negli ultimi anni c'era stata una visione diversa perché noi come FIOM abbiamo capito fin dal 2000 che i padroni volevano comandare senza la mediazione del contratto nazionale, mentre la CGIL aveva fatto un'altra analisi in quel momento. Invece con le scelte degli ultimissimi anni della CGIL (es. la Carta dei diritti per allargare la rappresentanza e i referendum) si è tornati a una dialettica positiva. Il prossimo congresso della CGIL deve porsi il tema di come il movimento dei lavoratori sposta in avanti i diritti del lavoro e quindi di tutti: non non abbiamo la vocazione di fare testimonianza ma vogliamo vincere. Quindi noi pensiamo che tutta la CGIL debba essere coinvolta nel tentativo di spostare in avanti le condizioni del lavoro. E ci auguriamo la CGIL faccia un bel salto in avanti".