Si arroventa sempre di più il clima del confronto sulla riforma Pensioni, il dibattito "si sta surriscaldando", per dirla con le parole del presidente delle commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che è intervenuto oggi dopo gli interventi del ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del segretario del Pd Matteo Renzi sulla questione previdenziale. L'ex premier e l'esponente del Governo Gentiloni sono intervenuti oggi, uno durante la presentazione di un libro al Mattino, l'altro nel corso del video forum su Repubblica Tv, "per denunciare - ha ricordato Damiano - la mancanza di gradualità nel sistema pensionistico targato Monti-Fornero".
Pensioni, intervento di Damiano su domande Ape social e precoci
Le critiche alla legge Fornero giunte da Renzi e Poletti non passano inosservate. Tanto più se alimentate dalla speranza che con la fase due della riforma pensioni si possa finalmente modificare una volta per tutte la normativa previdenziale varata nel 2011 dal Governo Monti sostenuto in parlamento da una "grosse koalition" alla tedesca. Le prese di posizione di Renzi e Poletti, secondo il presidente della commissione Lavoro di Monteciorio, "aiutano la scelta di chi, come noi - ha sottolineato Damiano ricordando l'impegno sul fronte della riforma pensioni - si batte da anni per passare da un sistema pensionistico rigido - ha spiegato - a uno flessibile".
Il tema più acceso resta naturalmente quello di una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata, visto che il principale problema della legge Fornero è dovuto all'aumento drastico dell'età pensionabile che ancora prosegue con l'adeguamento automatico che il Governo Gentiloni, incalzato dai sindacati, starebbe cercando di bloccare.
Il parlamentare del Pd: si surriscalda discussione sulle pensioni
Damiano ha specificato che l'Anticipo pensionistico, sia quello sociale di cui ha ricordato il boom di domande che ne indicano il "successo", sia l'Ape volontario che dovrebbe essere attivato entro i primi giorni di settembre (secondo le rassicurazioni di Poletti e Renzi), "va in questa direzione".
Così come il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd), anche il Damiano pensa che l'Ape sociale e la Quota 41 precoci dovranno essere garantiti "a tutti coloro - ha detto - che hanno fatto domanda e hanno i giusti requisiti, con un apposito finanziamento - ha specificato il parlamentare dem - nella legge di Bilancio".
Da affrontare nella fase 2 capitolo stop aumento età pensionabile
Da affrontare, secondo il presidente della commissione Lavoro della Camera, anche il capitolo dell'aumento dei requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento pensionistico, che con l'adeguamento automatico previsto andrebbero a 67 anni a cominciare dal 2019. Una formula da rivedere, secondo Damiano, anche in considerazione "dell'inaspettato calo della speranza di vita per uomini e donne - ha detto il deputato del Pd - registrato dall'Istat nel 2015".
Su questo fronto sono particolarmente agguerriti i sindacati, su questo si rischia la rottura nell'ambito del tavolo di confronto sulla fase 2 della riforma pensioni, come ha avvertito nei giorni scorsi il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.