Torniamo ad aggiornare i lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" e della pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" con una nuova intervista. Oggi abbiamo fatto il punto della situazione sulla riforma previdenziale e sui problemi ancora irrisolti del comparto assieme all'On Walter Rizzetto (FDI), Vice Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. In particolare, ci siamo occupati di approfondire la vicenda dei vitalizi e delle pensioni d'oro, il tema dei possibili futuri adeguamenti della data di quiescenza rispetto all'aspettativa di vita, la richiesta di proroga del regime sperimentale dell'opzione donna e la Fase 2 del confronto tra Governo e sindacati, con tutti i relativi risvolti per le salvaguardie e le situazioni di disagio in età avanzata.
L'intervista all'On. Walter Rizzetto
Partiamo da un post pubblicato da Giorgia Meloni, che si è detta pienamente d’accordo con Papa Francesco nella critica a pensioni d’oro e vitalizi: qual è la posizione di FDI al riguardo?
Abbiamo presentato svariati atti per rimodulare le cosiddette "pensioni d'oro" ma anche "d'argento". Serve aggirare quindi un principio costituzionale e per farlo depositeremo una proposta di rango costituzionale. Resta il nodo dell'art 49 del Tuir che va, di fatto, ad uniformare protocolli quali l'imposizione fiscale progressiva e quindi cercare una soluzione che vada ad agevolare con i presunti risparmi le pensioni più basse, direi da una a tre volte la minima. In questo senso ho presentato una mozione alla Camera, ma pare non interessi molto.
Il tema dell’Aspettativa di vita appare strettamente connesso a queste tematiche. Lei si è recentemente rivolto al Ministro Poletti con un’interrogazione parlamentare sulla questione. Perché considera così importante un intervento di sterilizzazione della misura?
Perché in Italia si vive sempre di meno, non di più! In seno alla drammatica situazione che stanno vivendo i lavoratori posso dire addirittura che le persone si curano di meno.
L'adv è una vera scure che la politica e qualche burocrate usa per mandarti in pensione prima o dopo. I dati, inoltre, sono chiari: si vive qualche mese in meno purtroppo. Stamani su "Sole 24 ore" si parla di lavoratori sino ad 85 anni, se in salute. Consiglio a qualche politico giapponese di farsi un giro per le nostre fabbriche e conoscere i malanni di qualcuno che lavora ininterrottamente da 40 anni.
Continuerò con questa mia battaglia.
Tra le vicende su cui si è molto impegnato vi è anche la questione dell’eventuale proroga dell’opzione donna: qual è il punto della situazione?
Stallo. Questo è il termine giusto. Secondo me qualcosa si muoverà a breve. Ovviamente non toccando il Fondo ed anzi, facendo diventare strutturale questo protocollo. Se fossi al Governo la proporrei come prima misura, anche per i maschi.
Sullo sfondo il cantiere previdenziale resta ancora aperto: dall’APE ai lavori di cura e alle proposte della Fase 2, dagli esodati ai precoci; nonostante le ultime riforme molti lavoratori attendono ancora risposte. Su quali fronti pensate di proseguire la vostra battaglia?
Personalmente mi sto muovendo su tutti i fronti: non esistono persone di serie a o di serie b.
Cerchiamo di garantire trasversalmente i diritti. Questi ultimi non hanno bandiere politiche, sono un bene comune da perseguire in ogni ora del nostro lavoro.
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