Le ultime notizie al 23 agosto 2017 sulla riforma delle pensioni ed in particolare sulle Pensioni anticipate per donne e precoci concernono le discussioni sulle future intenzioni del Governo in vista della 'Fase 2' della previdenza. I tavoli di incontri già calendarizzati tra Governo e sindacati prenderanno il via la prossima settimana, le attese dei lavoratori crescono, anche se le ultime novità emerse non sembrano convincere eccessivamente le parti in causa. Precoci e donne infatti attendono la ripresa del cantiere previdenziale per cercare, attraverso i sindacati, di portare a casa il più possibile al fine di risolvere i nodi rimasti incompiuti nella 'Fase 1'.
Ape rosa al posto di Opzione donna, le intenzioni in vista della Fase 2
Al momento per le donne pare essere al vaglio l'Ape rosa, una sorta di ape donna social, che non convince le iscritte al gruppo 'opzione donna proroga al 2018', mentre trova accoglimento tra le iscritte al Comitato Opzione donna Social che ritengono possa comunque essere un buon passo avanti per salvaguardare il futuro pensionistico delle donne. L'Ape rosa pare avere come obiettivo primario quello di concedere dei bonus contributivi, 2/3 anni di sconto, per quante accederanno all'ape sociale, al fine di valorizzare il lavoro di cura svolto dalle donne, che troppo spesso per sostituirsi ad un welfare assente hanno dovuto calarsi nel ruolo di care giver penalizzando la propria continuità lavorativa.
Sebbene la proposta potrebbe essere di per sé interessante, specie se i bonus riuscissero a riguardare anche l'età anagrafica, in molte continuano ad ambire ad un prolungamento dell'opzione donna. La richiesta che la misura divenga strutturale parte dal presupposto di non creare differenze tra donne di serie A, che hanno potuto beneficiare liberamente della legge Maroni 243/2004 uscendo a 57/58 anni con 35 anni di contributi e quante, quelle di Serie B, ormai escluse dalla normativa, potranno al più contare su uno sconto contributivo.
La differenza consterebbe però, fanno presente dal Governo, nell'assegno che sarebbe più cospicuo per coloro che sceglieranno l'ape sociale rispetto alle compagne, che lo hanno visto decurtato di circa il 30% essendo stato ricalcolato col metodo contributivo.
Pensioni precoci, Q41 lontana, si spera in stop adv e ampliamento platee
Per quanto concerne i precoci la richiesta di quota 41 per tutti indistintamente dall'età resta il motto del gruppo facebook 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' ormai noto al Governo, ma sta aumentando la consapevolezza che la realizzazione della stessa sia sempre più remota. Proprio per questa ragione si aspettano con impazienza i prossimi incontri tra Governo e sindacati al fine di comprendere se almeno potranno essere ampliate le platee che hanno potuto accedere alla prima istanza. Per questo motivo si attendono le risposte dall'Inps entro il 15 ottobre delle istanze di pensionamento anticipato, quota 41 e ape social, presentate entro lo scorso 15 luglio per comprendere se vi saranno eventuali risorse aggiuntive.
Ricordiamo infatti che Cesare Damiano ha più volte richiesto al Governo che almeno la copertura finanziaria per la flessibilità in uscita venga estesa di diritto a tutti coloro, al momento 66.000, rispetto alle 60.000 unità previste, che hanno fatto richiesta di pensione anticipata. L'obiettivo dei sindacati infatti è quello di estendere la platea degli aventi diritto, puntando all'ampliamento dell'ape sociale e della q41 per i lavoratori disoccupati. Includendo nel beneficio anche coloro che non hanno percepito alcun ammortizzatore sociale, che al momento sono rimasti esclusi, beffardamente, dalla misura di pensione anticipata pensata dal Governo. Sono risultati diversi i casi di mancata domanda di Naspi o per mancanza di requisiti o per scadenza dei termini previsti, infatti passati 68 gg dal licenziamento non è più possibile farne richiesta.
Stop innalzamento età pensionabile, adv in calo per la 2° volta
Altra grande battaglia in corso è quella che concerne lo stop dell' adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita, visti anche gli ultimi dati Istat che confermano un calo dell'adv nel 2015. Il Presidente della Commissione Lavoro ha inoltre lanciato un allarme su un secondo calo dell'adv oltre a quello già annunciato del 2015, riportando i dati di una ricerca condotta a Milano Bicocca. Ragione per cui, asserisce Damiano, se la Ragioneria di Stato ha fatto' i conti senza l'oste', non pensando all'eventualità di un andamento al ribasso dell'adv, ora occorre correggere il tiro. La politica dovrebbe rendersi conto, ha chiosato in nota stampa, che non esistono solo i calcoli matematici ma bisogna pensare al sociale.