Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 12 agosto 2017 si concentrano sull'iter da seguire per le domande di uscita tramite APE sociale e Quota 41. Sullo sfondo resta la necessità di produrre la pratica di accesso alla quiescenza dopo quella di certificazione dei requisiti Inps. Nel frattempo si continua a discutere anche di divario generazionale tra giovani e anziani, con gli ultimi dati in arrivo dalla Fondazione Bruno Visentini che mostrano una tendenza preoccupante per i prossimi anni. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento sul comparto previdenziale.
Pensioni anticipate, per APE e Quota 41 serve la doppia domanda
Dopo la chiusura del primo scaglione di domande allo scorso 15 luglio 2017 per l'APE sociale e la Quota 41 destinata ai lavoratori precoci, l'Inps sta esaminando le oltre 66000 pratiche per verificare quali tra queste possono vantare effettivamente i requisiti previsti dalla legge. È bene ricordare infatti che alla prima domanda deve seguirne una seconda, con la quale si avanza la richiesta di accesso ai benefici previsti dalla legge. Al suo interno sarà necessario dichiarare il continuo possesso dei requisiti utili per conseguire una delle due opzioni di prepensionamento e degli altri criteri indicati nei decreti attuativi per validare l'accesso all'Inps.
Ricordiamo che le domande possono avere effetto retroattivo, con validità a partire dall'effettivo conseguimento delle condizioni, seppur non antecedente all'entrata in vigore delle misure (ovvero al primo maggio 2017).
Riforma pensioni, cresce il divario tra nuove e vecchie generazioni
Sul comparto previdenziale continuano ad arrivare proiezioni preoccupanti in merito al divario tra giovani e anziani.
I dati elaborati dalla Fondazione Bruno Visentini hanno permesso la costruzione di un indice di divario generazionale, che prende in esame uno scenario compreso nel periodo dal 2004 al 2030, analizzando numerosi indicatori (come ad esempio la disponibilità di lavoro, il debito pubblico, il reddito, la legalità). Utilizzando come riferimento la soglia di valore 100 per il 2004, nel 2017 il divario generazionale sarebbe già raddoppiato, mentre le ipotesi prospettano per l'anno 2030 un valore triplo rispetto a quello iniziale.
A preoccupare maggiormente è la dicotomia a livello di reddito e patrimonio, ma un simile gap si riscontra anche sul tema delle pensioni. Dallo scenario delineato emerge che la crisi ha accentuato il divario tra generazioni, rendendo difficile per i giovani una vera e propria emancipazione dai genitori ed evidente il rischio di un continuo peggioramento della situazioni senza l'intervento di misure di riequilibrio.
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