Il tema della flessibilità previdenziale continua a restare al centro dei nostri aggiornamenti anche per oggi 4 agosto 2017. In questi giorni abbiamo ricevuto diversi messaggi e commenti dai lettori della nostra rubrica "Parola ai Comitati" e della pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro", a sottolineare che le questioni da risolvere per rendere maggiormente equo il nostro sistema pensionistico sono ancora molte. Da parte nostra, continuiamo a dare spazio e visibilità alle richieste di rivendicazione che riceviamo da parte di chi ci segue. Si parte dalle perplessità dimostrate dai lavoratori precoci, che esprimono rammarico per la mancata estensione della quota 41 a tutta la platea dei potenziali destinatari, oltre che per i pochi aggiornamenti ricevuti rispetto alla propria situazione.
Sull'APE prosegue l'attesa per i decreti attuativi della versione volontaria e di conseguenza dei relativi dettagli utili per inoltrare la domanda. Infine, si rilevano le nuove dichiarazioni giunte dall'Anief in merito al cumulo contributivo. Tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento sulle pensioni pubbliche.
Pensioni, i lavoratori precoci chiedono l'estensione della Q41
Come già anticipato all'inizio dell'articolo, diversi lettori della nostra rubrica e pagina Facebook ci hanno ribadito la propria contrarietà rispetto ai requisiti richiesti per accedere alla nuova Quota 41. "40 anni di contributi bastano per la pensione. Sarebbe la soluzione più onesta" evidenzia un nostro lettore.
commentando la situazione. D'altra parte, è possibile reperire commenti di simile tenore anche nei vari gruppi che sui social network si occupano della medesima tematica. A rendere inquieti i lavoratori sarebbero inoltre le ultime discussioni sulla riforma previdenziale, che sembrano aver messo in secondo piano la questione della quota 41.
Dello stesso parere sono poi i commenti dei precoci in merito alla recente intervista del Ministro dell'Economia Padoan riguardo la prossima legge di bilancio, stante che manca un esplicito riferimento alla riforma previdenziale.
L'APE volontaria è attesa a settembre, ma restano i dubbi sulla convenienza
Anche per quanto concerne il pensionamento attraverso l'APE volontaria i nostri lettori hanno espresso diverse remore.
Prima fra tutte l'onerosità del prestito ventennale che i richiedenti si troveranno costretti a sottoscrivere per poter anticipare (al massimo) di 3 anni e 7 mesi l'uscita dal lavoro. Il costo potrebbe infatti far desistere molti potenziali aderenti. L'altro nodo da sciogliere riguarda la valutazione del merito creditizio a cui è necessario sottoporsi; un vincolo che potrebbe di fatto escludere una parte della platea dei destinatari. Vi è poi la questione delle altre misure collegate, come l'APE aziendale e la RITA, che non possono essere sbloccate fintanto che non si arriva alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle istruzioni operative. Una situazione di stallo che è ormai destinata a proseguire perlomeno fino al prossimo settembre.
L'ANIEF chiede l'estensione del cumulo contributivo
Nel frattempo l'Anief ha chiesto di prevedere dei nuovi correttivi per quanto concerne il cumulo contributivo. Un problema che si aggiungere all'impossibilità di far valere ai fini del raggiungimento dei requisiti di pensionamento anche eventuali versamenti in gestione separata Inps. Il problema del mancato cumulo viene quindi percepito come l'ennesima ingiustizia, perché secondo i sindacalisti "allo stato attuale risulta non sfruttabile da diverse categorie".
Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo dell'articolo.