Dopo cinque anni, oltre trenta esami superati, centinaia di articoli studiati e pile di sentenze analizzate, al neolaureato in Giurisprudenza si prospettano numerose possibilità, ma nonostante ciò, la scelta più gettonata tra gli studenti di legge sembra essere quella dell'avvocatura.

Dunque, una volta terminati i festeggiamenti e ritirato il diploma di laurea, il neodottore che sceglie di dedicarsi a questa professione, dovrà mettersi alla ricerca di un dominus, cioè di un avvocato abilitato alla professione da almeno cinque anni, e svolgere il tirocinio preso il suo studio.

Il tirocinio ha una durata di diciotto mesi, ma può essere ridotta a sei mesi se il praticante frequenta o ha frequentato una Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali. La Legge prevede, inoltre, che l'interruzione del praticantato per oltre sei mesi, senza giustificato motivo, comporta la cancellazione dal registro dei praticanti, sebbene sia fatta salva la possibilità per il neodottore di chiedere una nuova iscrizione, la quale sarà oggetto di verifica da parte del Consiglio dell'Ordine.

L'esame di Stato 2017

A conclusione del tirocinio, è possibile iscriversi al successivo esame di stato per l'ottenimento dell'abilitazione alla professione forense. Quest'anno, per poter partecipare all'esame, sarà necessario presentare la domanda entro il 13 novembre 2017: tale invio deve avvenire esclusivamente in via telematica attraverso il sito del Ministero della Giustizia, seguendo le direttive disposte dal Ministero stesso.L'esame si comporrà di due parti: una scritta, l'altra orale. Le prove scritte si svolgerà in tre giorni, 12, 13, 14 dicembre 2017 ed avranno per oggetto:

  • redazione di un parere in materia di diritto civile;
  • redazione di un parere in materia di diritto penale;
  • redazione di un atto giudiziario a scelta tra diritto privato, diritto penale e diritto amministrativo.

Per lo svolgimento di ciascuna prova scritta, il candidato avrà a disposizione sette ore, a partire dal momento della dettatura della traccia.

La prova orale, invece, consisterà nella discussione di questioni giuridiche relative a cinque materie, scelte preventivamente dal candidato, di cui almeno una di diritto processuale, nonchè nella dimostrazione di conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato. Alle prove orali, saranno considerati idonei quei candidati che abbiano ottenuto un punteggio totale non inferiore a 180 punti.