Sembra proprio che la casta ce l'abbia fatta ad arrivare alla pensione. Il 15 settembre i 608 nuovi onorevoli eletti nel 2013 raggiungeranno i 4 anni sei mesi e 1 giorno utili ad ottenere il diritto alla pensione parlamentare. Dal 2011 la pensione dei parlamentari viene calcolata con il metodo contributivo tenendo conto dei contributi versati mensilmente dai parlamentari. Ogni onorevole, per ottenere la pensione, versa circa 1000 euro al mese a cui si aggiungono i contributi di Camera e Senato. Se la legislatura si fosse conclusa prima, andando a nuove elezioni, i contributi versati sarebbero andati persi.

A nulla sono valsi gli appelli del Movimento 5 Stelle che aveva inutilmente tentato di andare ad elezioni anticipate: secondo i 5 Stelle, dopo le dimissioni di Renzi, gli onorevoli avevano fatto l'impossibile per continuare ad esercitare il mandato parlamentare. I restanti 337 parlamentari, che hanno già fatto altre legislature, differentemente dai nuovi eletti che beneficeranno della pensione solo dal 65esimo anno di età potranno usufruire del vitalizio già a 60 anni.

Certo per i 608 parlamentari aver versato i contributi e non vederseli restituire con la pensione sarebbe stato un bel salasso. Ognuno di loro in pratica ha pagato 40.000 euro di versamenti che, se si fosse andati ad elezioni anticipate, sarebbero rimasti nelle casse di Camera e Senato.

Una ventina di parlamentari, in ogni caso, che sono subentrati ad altri onorevoli chiamati ad altri incarichi difficilmente riusciranno a completare i 4 anni sei mesi e 1 giorno.

Quanto sarà la pensione

Gli aventi diritto, a partire dai 65 anni, potranno beneficiare di un assegno che si aggira intorno ai 1.000/1.100 euro al mese.

A questi si potranno aggiungere altre prebende per altre rendite previdenziali dovute ad altri lavori svolti. Nel frattempo nei prossimi giorni verrà discussa al Senato la legge Richetti che propone di ricalcolare i vitalizi dei parlamentari con il metodo contributivo. I soggetti interessati sono 2600. In ogni caso la discussione porterà alla modifica della legge che dovrà poi tornare di nuovo alla Camera.

I lavoratori prossimi alla pensione si interrogano sulle ultime modifiche che riguardano la legge sulle Pensioni. A breve le donne dovranno andare in pensione alla stessa età degli uomini ed inoltre tutto gira intorno all'aspettativa di vita che ne allunga i termini. La domanda più ricorrente è per quale motivo la stessa legge che regola l'andata in quiescenza per i cittadini non venga applicata anche ai parlamentari.