Non si placano le polemiche nell'ambito del dibattito sulla riforma Pensioni, il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, incalza il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo dopo la firma del tanto atteso decreto sull'Anticipo pensionistico volontario. L'ex ministro del Lavoro fa notare in una nota che la firma sul decreto della presidenza del consiglio dei ministri arriva comunque "con qualche mese di ritardo" e che ora bisogna subito "renderlo operativo".

Pensioni e flessibilità, Damiano incalza il Governo Gentiloni

Non rinuncia dunque Damiano a incalzare il premier e compagno di partito alla vigilia della riunione tra il governo e le organizzazioni sindacali sul lavoro e la fase due della riforma pensioni. Ma l'attenzione, oggi, è focalizzata sul decreto attuativo dell'Ape volontario per gli over 63 che arriva dopo diverse settimane dei decreti attuativi per l'Anticipo pensionistico sociale per i soggetti deboli e per la Quota 41 destinata a una parte dei lavoratori precoci, misura di cui si chiede l'estensione a tutti così come si continua a chiedere da più parti la proroga di Opzione donna per la pensione anticipata delle lavoratrici. Dopo il decreto attuativo per attivare l'Anticipo pensionistico volontario bisogna sottoscrivere le relative convenzioni con il sistema bancario e il sistema esecutivo, come ricorda Damiano: "Molte cose - ha detto oggi commentando la firma del dpcm sull'Ape - sono ancora da fare".

Chiesta penalità max 4% sull'Anticipo pensionistico volontario

Ovviamente bisogna fare in fretta, ha avvertito l'ex sindacalista Cgil oggi alla guida della presidenza della commissione Lavoro di Montecitorio. "Bisogna affrettare i tempi - ha sottolineato Cesare Damiano - perché i tassi si stanno rialzando". Sarebbe una nuova beffa per i lavoratori over 63 giù duramente penalizzati dalla legge Fornero.

In ogni caso, al di là delle considerazioni espresse per stimolare il governo a fare in fretto, con la firma del decreto Ape volontario, secondo Damiano si fa comunque "passo avanti - ha detto - sulla strada della flessibilità". Naturalmente il prestito finanziario per l'anticipo della pensione "è una misura onerosa - ha sottolineato Damiano - per i lavoratori", quindi ancora tanti c'è da fare verso nuove forme di flessibilità più convenienti rispetto a quelle introdotte. Damiani chiede inoltre all'esecutivo di concordare con anche e assicurazioni un costo che non superi il 4% della pensione spettante ai lavoratori.