Non mancano reazioni e commenti dopo la firma del decreto attuativo per l'Ape volontario da parte del premier Paolo Gentiloni che chiude così il cerchio sulla fase 1 della riforma Pensioni, proprio alla vigilia del nuovo incontro tra l'esecutivo e le parti sociali nell'ambito del tavolo di confronto sulla fase 2 previsto per domani 5 settembre nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attualmente guidato dal ministro Giuliano Poletti, del Pd. L'Anticipo pensionistico volontario per i lavoratori over 63 non piace affatto alla Lega Nord di Matteo Salvini che continua a chiedere e a impegnarsi con gli elettori in vista delle elezioni politiche del 2018 per l'abrogazione della riforma pensioni varata nel 2011 dal Governo Monti sostenuto dalla maggioranza di larghe intese e che porta la firma dell'ex ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero.
Pensioni, i leghisti all'attacco dell'Ape volontario e della legge Fornero
"Costringere persone di 65 anni a fare un mutuo con una banca per avere indietro contributi regolarmente versati in una vita di lavoro - ha dichiarato oggi il leader del Carroccio commentando la firma del decreto attuativo dell'Ape volontario - è una truffa di Stato ai danni dei pensionati". L'Ape volontario, com'è noto, è una sorta di pensione anticipata con la formula del prestito pensionistico che di fatto viene erogato dalle banche e coperto dalle assicurazioni con il coordinamento dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale attualmente presieduto dall'economista bocconiano Tito Boeri.
Matteo Salvini: quando saremo al Governo cancelleremo la legge Fornero
"Il nostro impegno una volta al governo - ha oggi Matteo Salvini secondo quanto riporta l'Agi - è cancellare la legge Fornero". Come si ricorderà il Carroccio per l'abolizione della legge Fornero, raccogliendo più di 500mila firme, aveva proposto il referendum abrogativo.
Ma poi i giudici della Corte costituzionale dichiararono la proposta referendaria inammissibile. Diversi poi i disegni di legge presentati dai parlamentari leghisti sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica per la cancellazione o le modifiche alla legge Fornero e comunque per l'introduzione di nuovi elementi di flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipata magari più appetibili per i lavoratori e non come l'Anticipo pensionistico col prestito probabilmente destinato all'insuccesso.