I docenti che desiderano fruire del pensionamento anticipato tramite l'APE sociale e la Quota 41 destinata ai lavoratori precoci sono ancora in attesa di sapere quali procedure seguire. La situazione appare infatti in stato di stallo, stante che le istruzioni dovranno essere pubblicate dal Miur assieme a modalità e termini di cessazione del servizio vista la peculiarità della situazione. Il personale scolastico deve infatti rispettare una precisa scadenza annuale per potersi ritirare dal lavoro, fissata all'1/09 di ogni anno, mentre la scadenza utile entro la quale l'Inps è tenuta a rispondere alle domande relative all'APE sociale e alla Q41 è stata fissata dal legislatore al 15 di ottobre.
Il punto della situazione sull'APE sociale nella scuola per il 2017 e 2018
Diventa quindi evidente che senza un intervento specifico gli aventi diritto rischierebbero di restare incastrati sul proprio luogo di lavoro. Fortunatamente l'Istituto pubblico di previdenza ha spiegato nelle scorse settimane di essere in attesa del riscontro ministeriale, al fine di evitare che eventuali domande con esito positivo possano risultare disattese. Da notare che la situazione riguarda in modo specifico solo chi ha inoltrato la propria richiesta nel 2017, visto che il prossimo anno le risposte dell'Inps arriveranno entro il 30/06.
Pensioni anticipate, attesa nel comparto anche per l'APE volontaria
Restano in attesa di novità anche i lavoratori che desiderano fruire dell'APE volontaria.
In questo caso il provvedimento è rivolto a tutti i docenti che hanno acquisito almeno 20 anni di versamenti e raggiunto i 63 anni di età, fermo restando il requisito di un futuro assegno superiore ad 1,4 volte il trattamento minimo (circa 700 euro al mese nel 2017). Per poter procedere all'invio delle domande serve però la pubblicazione del decreto attuativo all'interno della Gazzetta Ufficiale, un passaggio che dovrebbe concludersi tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre.
Ma la convenienza dell'operazione è tutt'altro che scontata, visto che i futuri docenti dovranno accollarsi il costo del prestito pensionistico, pertanto i potenziali richiedenti dovranno effettuare un'attenta valutazione assieme al proprio patronato.
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