Torniamo ad aggiornare le lettrici della rubrica "Parola ai Comitati" e della nostra pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" con alcuni importanti aggiornamenti in arrivo dal Comitato Opzione Donna Social. La fondatrice Orietta Armiliato ha infatti ricevuto in anteprima dal Segretario Confederale della Cgil Roberto Ghiselli una nota di approfondimento utile per fare il punto della situazione sul confronto tra Governo e sindacati.

Pensioni flessibili e lavori di cura: l'aggiornamento in arrivo dalla Cgil

"Per quanto riguarda le donne, abbiamo fatto presente che il riconoscimento del lavoro delle donne è un concetto universalistico e non può essere ridefinito all’interno dello strumento dell’ape sociale, che invece è riferito ad alcune casistiche particolari.

E’ stato quindi richiesto" spiega Ghiselli, "di agire sul comma 40 lettera C art.1 della L.335/1995, prevedendone l’estensione ai soggetti destinatari del sistema misto, innalzando gli attuali 4 mesi previsti a 12 mesi per ogni figlio, con un tetto di 3 anni". Il sindacalista specifica poi che "sul lavoro di cura, punto su cui non è giunta alcuna proposta da parte del Governo, abbiamo richiesto la possibilità di un anticipo pensionistico di 1 anno ogni 5 anni, con un tetto massimo di 5 anni, per tutti quei soggetti che assistono un familiare titolare del riconoscimento di handicap grave (ai sensi della L.104/92). Inoltre, abbiamo proposto di valutare la possibilità, nel contributivo, di un riconoscimento del lavoro di cura, partendo dai dati statistici, disponibili e certificati nel nostro Paese, con una valorizzazione della contribuzione per le donne, che contribuiscono in maniera determinate al lavoro di cura in termini più generali".

Infine, il sindacalista segnala che la Cgil ha "riproposto il tema di una verifica di opzione donna".

Pensioni e lavori di cura: dal CODS perplessità sulla mancanza di dati in merito alle coperture

"Apprendiamo la contro-proposta dalla viva voce di Roberto Ghiselli CGIL che ringraziamo per il tempestivo riscontro e per la cortesia, tuttavia siamo perplessi di apprendere che il confronto non sia stato avviato anche se in assenza di informazioni circa l'ammontare dello stanziamento previsto per la voce Previdenza", ha evidenziato la fondatrice del CODS Orietta Armiliato.

"La mia cultura economica mi dice che comunque una previsione di massima la Ragioneria la deve possedere, non si può pensare che si gestisca uno Stato senza produrre previsioni e proiezioni non dico mensili ma quanto meno trimestrali prima di arrivare alla produzione del DEF annuale e dunque, sono piuttosto stupita di quanto abbiamo appreso da parte del Governo, ovvero di una completa assenza di dati sui quale ragionare in modalità previsionale, in attesa dei dati attualizzati e fruibili in maniera definitiva.

Fra l'altro sappiamo che esiste uno stanziamento per questo capitolo costituito lo scorso anno, che è stato utilizzato per circa 2,3 miliardi su 7 totali spalmati su tre esercizi cioè fino all'anno 2019. Detto questo, la proposta enunciata da Ghiselli ci pare interessante e pone le premesse per scrivere una buona norma che potrebbe soddisfare, almeno in parte, quanto è nelle nostre aspettative. Il concetto dell'universalità è quello che apprezziamo maggiormente, il discrimine non dovrebbe mai esistere, e dunque neppure nei provvedimenti previdenziali".

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