Per usufruire dei permessi della legge 104 potrebbe essere richiesto ai dipendenti statali un preavviso di tre giorni. E’ questa la proposta fatta ai sindacati di categoria dall’ARAN, l’Agenzia che segue le trattative sul pubblico impiego per conto del Governo.
La misura andrebbe ad inserirsi nel piano di riordino delle assenze per malattia che sarà inserito nei prossimi rinnovi contrattuali della Pubblica Amministrazione al fine di migliorare l’efficienza del settore pubblico e combattere gli ‘abusi’ legati ai permessi per la legge 104.
Statali, preavviso di tre giorni per i permessi della legge 104
I permessi previsti dalla legge 104 del 1992, come è noto, spettano a tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che privato, che devono assistere un familiare con disabilità o sono essi stessi portatori di disabilità. Attualmente la disciplina dei permessi, alcuni giorni al mese, è regolamentata da una circolare ministeriale del 2010 che prevede un ‘congruo anticipo’ per la richiesta dei permessi. La proposta avanzata dall’ARAN, che concretizza gli indirizzi definiti dal ministro Madia, intende fare chiarezza su questo punto stabilendo un termine preciso che dovrebbe limitare la possibilità di abusi con richieste effettuate all’ultimo momento per permessi che non sempre sono utilizzati per gli scopi di assistenza previsti dalla legge.
Per tutelare il diritto dei lavoratori, viene comunque riconosciuta la possibilità di richiedere permessi anche il giorno stesso o di modificare le date già comunicate in caso di gravi emergenze.
La stessa norma dovrebbe riguardare anche i permessi spettanti ai donatori di sangue e di midollo osseo.
Gli ‘abusi’ della legge 104 costano 3 miliardi di euro l’anno
Secondo gli ultimi dati resi noti dall’Inps, gli ‘abusi’ sui permessi della legge 104 costerebbero 3 miliardi di euro l’anno, con circa un milione di lavoratori interessati con differenze molto forti nell’utilizzo evidenziate dallo stesso presidente dell’istituto previdenziale Tito Boeri.
Proprio queste forti differenze nelle assenze portano ad ipotizzare un utilizzo poco ortodosso, da parte dei lavoratori statali, nella richiesta dei permessi per l’assistenza di familiari portatori di handicap, tanto da portare alla richiesta dell’Aran di introdurre la regola dei tre giorni di preavviso per la richiesta in modo da consentire, se possibile anche con una programmazione mensile, l’organizzazione degli uffici pubblici.