Congelare l'età di uscita per la pensione di vecchiaia e per le Pensioni anticipate sospendendo per due anni l'adeguamento automatico dei requisiti costerebbe allo Stato fino a cinque miliardi nel biennio 2019-2020. E' questo il nodo più sentito nella trattativa tra il Governo ed i sindacati in tema di riforma delle pensioni da inserire nella legge di Bilancio del 2018. Secondo quanto previsto dal meccanismo previdenziale, infatti, proprio a chiusura del 2017, il Governo sarà chiamato ad approvare l'aumento dell'età di uscita per le pensioni anticipate e per quelle di vecchiaia, in corrispondenza dei valori rilevati dall'Istat sull'aspettativa di vita.

E, pertanto, dalle anticipazione degli ultimi due mesi, sia la pensione anticipata che quella di vecchiaia subirebbero un aumento dei requisiti di uscita quantificabili in cinque mesi rispetto al triennio 2016, 2017 e 2018.

Pensioni anticipate e pensione vecchiaia: requisiti età uscita dal 2019 rispetto al 2017

Si passerebbe, dunque, dai 63 anni e sette mesi della pensione anticipata del 2017 ai 64 anni del 2017, mentre le pensioni di vecchiaia arriverebbero a 67 anni rispetto ai 66,7 richiesti fino al 31 dicembre 2018. Ulteriore innalzamento di 5 mesi lo avrebbero le pensioni anticipate con i soli contributi: in base all'andamento dei requisiti di uscita, si passerebbe dai 42,10 anni di versamenti del 2016-2018 ai 43,3 (per gli uomini, mentre per le donne contribuenti è previsto un anno in meno) L'aumento della spesa, in caso di sospensione dell'aumento dei requisiti di uscita sia per le pensioni anticipate che per la pensione di vecchiaia, è stato fatto da Il Sole 24 Ore che quantifica anche il costo della misura per la pensione anticipata delle donne con Ape social a 63 anni: già lo sconto di 6 mesi (ma i sindacati spingono per un anno) di contributi per ogni figlio avuto, comporterebbe una spesa di un miliardo o un milardo e 200 milioni da moltiplicare per tre anni.

Aumento età pensione anticipate e vecchiaia, ultime novità di oggi sull'adeguamento

Sulla base dei nuovi parametri di età per le pensioni di vecchiaia a 67 anni dal 2019 è possibile determinare l'uscita dei contribuenti facendo una verifica dalla propria data di nascita. Infatti, se per tutto il 2017 e 2018 la pensione di vecchiaia rimarrà a 66,7 anni (usciranno i nati entro il quinto mese del 1951 per il 2017 ed entro il quinto mese del 1952 per il 2018), dal 2019 in pensione ci andranno i nati entro fine 1952 e dal 2020 inati entro la fine del '53.

I successivi aggiornamenti della pensione di vecchiaia si avranno nel 2021, quando in pensione si andrà tre mesi dopo (67 e tre mesi): l'uscita è prevista per i nati entro settembre 1954 (per il 2022 lo stesso mese del 1955). Ecco i susseguenti adeguamenti delle età di uscita per le pensioni:

  • dal 2023/24 si andrà in pensione a 67,4 (la data di nascita non dovrà essere superiore a fine agosto del '56 per il 2023 e del '57 per il 2024);
  • dal 2025/26 uscita a 67 anni e sei mesi (fine giugno del 1958 e del 1959);
  • dal 2027/28 pensionamento a 67,8 (aprile '60 e '61);
  • dal 2029/30 pensioni a 67,10 (gennaio 1962 e 1963);
  • dal 2031/32 si andrà in pensione di vecchiaia a 68 anni (per i nati entro fine 1963 e 1964);
  • dal 2033/34 uscita a 68,2 (ottobre '65 e '66);
  • dal 2035/36 pensioni a 68,4 (agosto '67 e '68);
  • dal 2037/38 vecchiaia a 68,6 (giugno '69 e '70).