No a modifiche alla legge Fornero ma sì all'estensione dell'Anticipo pensionistico, è questa in sintesi la proposta formulata ieri dal leader del Pd, Matteo Renzi, a proposito di riforma Pensioni. Dopo le dichiarazioni del candidato premier del Partito democratico, che sembrano fare da contraltare a quelle del candidato premier del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio che continua a parlare invece di modifiche strutturali alla legge Fornero, torna a intervenire sulla questione pensioni il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano.

Pensioni, Renzi cerca di evitare lo scontro nel Pd

Il parlamentare del Pd fa sapere di condividere le affermazioni di Renzi a proposito dell'allargamento delle maglie dell'Anticipo pensionistico sociale e in materia di contributi alle imprese sulle assunzioni dei giovani. Renzi ha parlato di incentivi fiscali "tosti". Damiano è d'accordo, a patto che oltre ad essere "tosti" siano anche strutturali, non temporanei e sperimentali come quelli inseriti nella legge di Bilancio 2016 in concomitanza con l'entrata in vigore del Jobs act, la riforma del mercato del lavoro targata Renzi-Poletti che ha tra l'altro abolito l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Non, in sostanza, a quelli che l'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi definisce "incentivi-spot".

"Superiamo il modello Jobs Act dell'incentivo-spot - ha dichiarato Cesare Damiano - che ha dimostrato di essere solo parzialmente efficace". D'accordo senza se e senza ma, invece, in merito alle maglie più larghe per l'accesso all'Anticipo pensionistico social. Secondo Damiano si corre il rischio di avere previsto dei fondi per le pensioni anticipate di 60mila lavoratori "per poi trovarci a consuntivo - ha spiegato - al conseguimento di un risicato 50% dell'obiettivo".

Chiesto al governo l'ampliamento dell'Ape sociale

Un dato che, secondo il parlamentare dem, rappresenterebbe "una sconfitta per tutti". Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha già chiesto all'Inps presieduto da Tito Boeri di applicare meno filtri meno burocratici nell'analisi delle istanze di pensionamento con l'Ape sociale e la Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci.

Ma la richiesta del ministro all'Istituto nazionale per la previdenza sociale "non basta", secondo Cesare Damiano. Servirebbe invece una norma ad hoc nella legge di Bilancio 2018, sostiene l'ex ministro del Lavoro. Infine l'appello diretto al segretario del Pd già in campagna elettorale nel tentativo di riconquistare la poltrona di Palazzo Chigi. "Se Renzi vuole essere coerente con quanto ha affermato - ha detto il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - ci dia una mano per realizzare questo obiettivo". L'intenzione di Renzi sembra quello di evitare un nuovo scontro nel Partito democratico sull'agenda sociale, così come già avvenuto l'anno scorso quando un parte significativa di parlamentari lasciò il partito per fondare Articolo 1 - Movimento democratici e progressisti.