Dopo la notizia delle ultime rilevazioni giunte da parte dell'Istat sull'aumento della speranza di vita i sindacati sono tornati ad esprimere le proprie preoccupazioni in merito ad un possibile aumento indiscriminato dell'età di uscita dal lavoro. Secondo quanto riportato dalla piattaforma unitaria (Cgil, Cisl e Uil) serve fermare l'adeguamento automatico perché "non tutti i lavori sono uguali". Le parti sociali ricordano che sul punto l'esecutivo si era impegnato ad un intervento tramite la firma di un verbale d'accordo, nel quale specificava di essere disposto a rivedere il parametro almeno per le situazioni di maggiore disagio.

I dubbi dei sindacati sulle stime Istat, ma il Governo intende procedere

Sulla questione non sono mancate le polemiche. I sindacati hanno espresso le proprie perplessità in merito al calcolo effettuato dall'Istat. Dall'altra parte, il Governo sembra voler procedere dando seguito all'operazione. La nota di aggiornamento al DEF e le dichiarazioni seguite nei giorni successivi alla sua presentazione non hanno fatto altro che confermare questo indirizzo. Mentre le rivendicazioni dei lavoratori e dei loro rappresentanti sull'innalzamento dei criteri di pensionamento sembrano destinate a rimanere inascoltate. Tanto che dopo la convocazione di assemblee in tutta Italia, le parti sociali si preparano ad una nuova grande mobilitazione generale al fine di arrivare a delle modifiche sul meccanismo di adeguamento automatico.