Sul tema dell'aspettativa di vita e sul conseguente possibile incremento dell'età di uscita dal lavoro arriva una nuova presa di posizione dalla Commissione lavoro della Camera. Il Presidente è infatti intervenuto a ribadire l'aspettativa per un dato al ribasso, stante che proprio nella giornata di oggi l'Istat dovrà comunicare i nuovi rilievi in merito al precedente triennio. Un periodo all'interno del quale, "nel 2015, è avvenuto un calo dell'AdV" ribadisce l'On. Damiano. La questione appare di notevole rilevanza perché in base ai numeri che saranno diffusi dall'Istat si adeguerà non solo l'età di uscita dal lavoro, ma anche l'importo dei futuri assegni.

Abbiamo infatti ricordato più volte nei precedenti articoli che il parametro va ad impattare anche sui coefficienti di conversione in rendita, che di fatto sono i moltiplicatori con cui si calcola l'entità del mensile erogato in favore dei pensionati. D'altra parte, il richiamo al calo avvenuto due anni fa è stato dichiarato inaspettato dalla stessa Ragioneria dello Stato. Prendendo spunto da ciò, per il parlamentare c'è da attendersi "un calcolo che tenga conto di questo calo e non soltanto degli aumenti". Ferma restando la posizione complessiva sulla vicenda del Presidente di Commissione, che al contrario di quanto finora ipotizzato dal Governo prevede un rinvio della decisione al mese di giugno 2018.

Dai sindacati nuovo avviso al Governo: 'sta sbagliando'

La situazione continua ad apparire tesa anche nel confronto tra Governo e sindacati. Nella giornata di ieri è arrivata la nuova presa di posizione da parte del Segretario Generale Cgil Susanna Camusso, secondo la quale quello in arrivo dall'esecutivo sarebbe "un pessimo segnale".

In base a quanto riporta la sindacalista, "con la Manovra il Governo ha creato un vulnus rispetto all'intesa" che era stata siglata lo scorso anno attraverso un verbale programmatico condiviso. In questo senso, per le parti sociali la legge di bilancio appare carente sia sul versante previdenziale che su quello sanitario. Durante un'intervista rilasciata per il Corriere della Sera, si è quindi evidenziata la nuova iniziativa per l'avvio di una "campagna di assemblee con i lavoratori" decisa in via unitaria assieme a Cisl e Uil.

È chiaro però che se la situazione dovesse restare la stessa, si passerà poi a quelle che vengono definite come "necessarie risoluzioni". Sullo sfondo sembra quindi diventare sempre più probabile la possibilità di una nuova mobilitazione generale, che dovrebbe realizzarsi verso la metà del prossimo mese. "Abbiamo sempre detto che volevamo cambiare la Fornero, perché ci deve essere un equilibrio tra la messa in sicurezza dei conti e la giustizia sociale. Gentiloni ci ha detto, sbagliando, che applicherà la legge sull'adeguamento dell'età alla speranza di vita. Ma un edile o un minatore non hanno la stessa aspettativa di vita di un magistrato. Sull'Ape, poi, stendo un velo pietoso", ha concluso la sindacalista.

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