Le ultime novità sulle Pensioni precoci e sui lavori di cura delle donne, giungono da Davide Baruffi, onorevole del Pd, con cui ci siamo confrontati a partire dalla proposta sullo stop dell'adv per il 2019 fatta dal precoce Mauro d'Achille. L'idea del lavoratore, di cui vi abbiamo abbondantemente parlato ieri nel nostro articolo è in soldoni quella di bloccare l'adv non solo per chi compie i mestieri usuranti e gravosi, soluzione verso cui pare propendere il Governo, o per tutti i lavoratori precoci rimasti esclusi dalla quota 41 e dall'ape sociale, proposta fatta da un altro precoce, ma di estendere ulteriormente la platea anche a tutti i disoccupati e alle donne.

Per l'onorevole cercare soluzioni al momento è prematuro, vediamo le ragioni.

Riforma pensioni 2017, Baruffi: il meccanismo non funziona alla radice

"Io credo sia prematuro prefigurare soluzioni" ci fa presente l'onorevole che ringraziamo per il tempo che ci ha dedicato. "Quello che chiediamo - aggiunge per spiegarci il suo pensiero in merito alla proposta del precoce D'Achille - è un tempo congruo per ridiscutere un meccanismo che non funziona". Non funziona, specifica ancora, sul piano tecnico, perché fotografa arbitrariamente l'aspettativa di vita nel primo e nell'ultimo anno dell'intervallo considerato, senza considerare gli anni di mezzo; non funziona rispetto all'organizzazione concreta della vita delle persone perché genera incertezza, e quindi insicurezza, rispetto ad un passaggio cruciale quale quello del pensionamento; non funziona infine sul piano della tenuta sociale perché ci sono mestieri e lavori che non possono essere svolti a 67 anni.

I lavori gravosi e quelli usuranti sono stati oggetto meno di un anno fa di una definizione (i primi) o ridefinizione (i secondi), per di più all'interno di un percorso sperimentale. Si tratta di fare un primo bilancio. Poi ci sono i precoci e i lavori di cura, di cui è giusto tenere conto ma in termini diversi: l'impatto sulla aspettativa di vita in questi casi non deriva necessariamente dal tipo di lavoro in sé, ma dalla condizione sociale in cui lo si è svolto.

Fermare meccanismo adv per discutere con calma

Poi conclude "Contemperare tutti questi aspetti è cosa complessa, non si risolve in due settimane. Per questo la priorità ora è fermare la macchina per il tempo necessario (noi diciamo sei mesi) e ragionare con le rappresentanze sociali, i tecnici e il Parlamento su un meccanismo completamente diverso.

Ogni proposta è senz'altro utile, ma adesso ogni sforzo va dedicato al primo passaggio (cioè il blocco e l'apertura di un confronto) senza il quale la discussione diventa capziosa."

Il Governo andrà in questa direzione, chiesta anche dai sindacati e da Cesare Damiano, o confermerà l'aumento dell'età pensionabile a prescindere dai numerosi appelli che stanno giungendo da ogni dove?