Arrivano dati non proprio soddisfacenti dai patronati Inca sul monitoraggio delle domande per l'accesso all'Ape Sociale e alla Quota 41 da parte dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Erano circa 60 mila le domande che dovevano essere presentate, secondo le previsioni dell'esecutivo, per le quali sono stati stanziati circa 370 milioni di euro.

Molte domande sono state respinte

Crca 6 mila istanze, però, sono risultate in esubero visto che le risorse finanziarie sarebbero insufficienti per soddisfare tutte le richieste. Secondo quanto diffuso dal patronato Inca, infatti, molte domande per accedere all'Ape Sociale e al meccanismo di Quota 41 sono state respinte; cosa che ha scatenato non poche polemiche fra migliaia di lavoratori che rischierebbero di rimanere fuori dalle misure e soprattutto fra i sindacati.

"Secondo i dati in nostro possesso sono moltissime le domande respinte che sono state emesse da parte dell'Istituto, alcune di queste non presentano alcuna motivazione del diniego", hanno commentato le parti sociali.

I sindacati chiedono un incontro

Per questo motivo le tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil avrebbero chiesto un nuovo incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e con il Presidente dell'Inps Tito Boeri per chiarire le problematiche rimaste ancora aperte. "Vista la situazione, vi è rischio concreto che migliaia di persone, vedendosi negare un proprio diritto, non potranno beneficiare dell'importante strumento", scrivono ancora i tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Intanto, rimane aperta anche la delicata questione riguardante il blocco dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita che, a partire dal 2019, comporterebbe un aumento dell'età pensionabile fino al raggiungimento dei 67 anni di età anagrafica per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Ad intervenire, infatti, il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che avrebbe reso nota la necessità di convocare una commissione Governo-Sindacati al fine di discutere la delicata normativa ed arrivare ad una risposta concreta da parte dell'esecutivo che, al momento, sembrerebbe concentrato su altri temi previdenziali che dovrebbero essere inseriti nella Legge di Stabilità 2018: si tratta di nuove misure per i giovani, per le donne, dell'estensione dell'Ape Sociale e della Quota 41 e di un probabile intervento sulla flessibilità in uscita.