Arrivano novità dalla legge di Bilancio 2018 sul rinnovo dei contratti statali 2017 e, in particolare, per quello della Scuola e sugli aumenti degli stipendi dei docenti e del personale Ata. Infatti, i dipendenti della scuola riescono a ricavare qualche euro in più mensile, lordo, frutto degli stanziamenti non spesi per il rinnovo del contratto degli statali e della scuola degli ultimi due anni. Pertanto, per aumentare gli stipendi di tutti gli statali sono stati messi sul tavolo i 300 milioni non spesi del 2016, i 900 del 2017 e i due miliardi e 850 milioni del 2018.

Per i docenti ed il personale Ata l'aumento lordo degli stipendi mensili sarà di 89 euro, anziché di 85 come previsto dall'accordo di un anno fa tra Governo e sindacati.

Contratti statali e contratto scuola 2017: ultime novità oggi su aumenti stipendi

Gli aumenti degli stipendi degli statali con rinnovo dei contratti sono indicati nell'articolo numero 58 della bozza della legge di Bilancio 2018. Nella stessa legge, poi, si fa chiarezza sulla questione del bonus di 80 euro introdotto dall'ex Primo ministro, Matteo Renzi. Infatti, all'articolo 18, informa Italia Oggi, viene specificato che il Governo stanzia ulteriori risorse per coprire il rischio di perdita del bonus per chi lo abbia incassato già negli scorsi anni.

Lo stanziamento viene coperto alzando il limite di reddito lordo annuo da 26 mila a 26 mila e 600 euro. L'adeguamento retributivo connesso al rinnovo dei contratti statali 2017 non dovrebbe, pertanto, far perdere il premio Irpef. Tuttavia, nella fascia di reddito che va dai 24 ai 26 mila, il bonus opera per scaglioni. Infatti, chi guadagna 24 mila euro prende il bonus pieno che corrisponde a una detrazione annua di 640 euro, mentre livelli di reddito pari a 25 mila euro il bonus si dimezza (320 euro l'anno).

Contratti scuola 2017: petizione per il rinnovo dei contratti e aumenti stipendi docenti

L'aumento degli stipendi dei docenti e del personale della scuola conseguente al rinnovo dei contratti statali 2017 e agli stanziamenti del Governo Gentiloni nella legge di Bilancio 2018 non soddisfa, tuttavia, né i sindacati, né i dipendenti della scuola.

Proprio nei giorni scorsi, Professione Insegnante ha promosso una petizione che fa richiesta ai sindacati di non firmare il rinnovo del contratto del comparto scuola a queste cifre, ovvero a meno di 90 euro lordi mensili che, al netto, si riducono alla metà. Secondo i docenti di Professione Insegnante, infatti, dopo anni di mancato rinnovo del contratto e di stipendi sgretolati dall'inflazione, l'aumento degli stipendi mensili dovrà essere non inferiore ai 200 euro netti. La sola perdita del potere d'acquisto, come calcolato, ammonta a 135 euro netti al mse. I docenti iscritti minacciano di revocare l'iscrizione ai sindacati nel caso in cui questi ultimi dovessero firmare il rinnovo del contratto scuola a queste condizioni.