Ancora una volta, a distanza di pochi giorni dalla denuncia di 'Striscia la Notizia' finita in Parlamento (tramite l'azione dei deputati di Sinistra italiana), sul caso dei titoli falsi per l'accesso alle graduatorie di terza fascia del personale ATA, ci si trova dinanzi all'ennesimo caso di diplomi contraffatti. Cambia il luogo, mutano i soggetti, ma lo scenario è sempre lo stesso: la falsificazione di attestati, o peggio, di specializzazioni, pur di ottenere un'occupazione nelle sedi scolastiche italiane. Stavolta la scandalosa vicenda interessa 33 insegnanti di sostegno della provincia di Cosenza, che avrebbero utilizzato diplomi falsi per l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento e in quelle di istituto.
Un caso aberrante ma non per questo nuovo.
La posizione di Gabriele Toccafondi sui supplenti di sostegno indagati
Gabriele Toccafondi, sottosegretario del Miur, preoccupato per la situazione presentatasi, confida nelle indagini della Procura di Cosenza e mostra il suo chiaro intento di provvedimenti una volta che si sono accertati i fatti. Da tempo il Miur e specialmente Toccafondi lottano contro i "diplomifici", ancora troppo diffusi in tutta Italia, specie al sud del Paese. Si pensi che solo negli ultimi 2 anni, tramite il piano 'Buona Scuola' (piano straordinario di controllo, Legge 107) circa 600 istituti paritari sono stati ispezionati; di questi, circa 230 della regione calabrese. Si cerca di combattere le 'scorciatoie', le vie facili per l'ottenimento di un posto di lavoro, totalmente ingiusto, mentre migliaia di laureati italiani con valido titolo, si ritrovano a casa a seguire questi episodi.
Altro tema 'caldo' di questo periodo turbolento per 'il mondo scuola' è proprio la vicenda dei laureati in rivolta perché scavalcati dai diplomati.
Lettera d'appello di una professoressa alla ministra Fedeli
Di qualche ora fa è la lettera scritta da una professoressa della Rete nazionale docenti laureati della sezione di Prato, firmata da insegnanti, professionisti socio-educativi e genitori, si rivolge alla ministra Valeria Fedeli perché prenda in mano la situazione di ciò che accade nelle scuole italiane nell'ultimo periodo.
L'indignazione parte proprio dal caso di molti diplomati che attraverso ricorso si sono trovati sopra tanti laureati, specialmente nelle cattedre di sostegno. Si chiede al Ministro dell'istruzione di puntare all'eccellenza dei docenti e di concentrare la sua attenzione su temi fondamentali italiani che vanno ben oltre il mondo scuola, proprio per gli effetti che possono avere; primo tra tutti il continuo emigrare dei laureati italiani all'estero, perché non si vedono riconosciuto il valore del proprio titolo acquistato spesso con sacrifici e forte motivazione.