Le ultime novità all'8 novembre 2017 sulle pensioni non sono purtroppo buone nuove: infatti il Governo ha ufficialmente scoperto le carte sulle sue intenzioni per la Legge di Bilancio 2018 e l'innalzamento dell'età pensionabile sarà anche per donne e precoci. Salvi solo coloro che oggi hanno già potuto usufruire, lavorando negli 11 mestieri considerati gravosi dal Governo nella circolari 100 dell'Ape sociale più quattro categorie. I sindacati si dicono profondamente delusi dopo la riunione tecnica che si è tenuta ieri, si tratta di porgere un salvagente solo 'ad un lavoratore su 10', dicono all'unisono.
Ecco in dettaglio chi vi rientra.
Pensioni precoci e donne, la delusione continua: fuori dai giochi per la Ldb 2018, l'adv aumenterà anche per loro
Niente da fare per precoci e donne, l'esecutivo nella riunione tecnica che lo ha visto coinvolto ieri con i sindacati ha scoperto le carte, dicendo in modo ufficiale quali saranno le uniche categorie aggiuntive che potranno beneficiare dello stop dell'adv per il 2019. Tutti gli altri andranno in pensione subendo l'incremento dei famosi 5 mesi a partire da gennaio 2019. L'esecutivo ha dunque confermato le prime intenzioni ossia ampliare la platea interessata all'esclusione dello scatto a 67 anni che ricomprendeva gli usuranti, esenti fino al 2016, alle 11 categorie di mestieri individuati già nella precedente legge di bilancio 2017, tra questi lo ricordiamo vi sono:
- addetti alla concia di pelli,
- addetti ai servizi di pulizia,
- facchini e addetti spostamento merci
- Camionisti o conducenti di mezzi pesanti
- conducenti treni e bus e personale viaggiante
- guidatori di gru,
- infermieri o ostetriche che operano su turni
- maestre d'asilo nido e infanzia
- operai edili,
- operatori ecologici,
- addetti alla cura di persone non autosufficienti
A questi il Governo ha aggiunto i marittimi, i pescatori, gli agricoli e i siderurgici che al momento non rientrano nell'anticipo pensionistico, fuori restano sia le donne, che i sindacati speravano di ricomprendere, la proposta riguardava almeno le madri che purtroppo nell'arco della propria vita sono state spesso penalizzate da carriere discontinue, quanto i precoci.
Evidente la delusione dei sindacati.
Pensioni e Ldb 2018, sindacati: si è fatto troppo poco
Domenico Proietti, della Uil, ha detto deluso: 'È una proposta insufficiente, copre meno del 10 per cento della platea. Occorre estendere il blocco a una platea più ampia e significativa'. Anche la Camusso si dice insoddisfatta di quanto sin qui presentato dal Governo.
L'esecutivo ha, però, dalla sua sia Bankitalia che la Corte dei Conti, per la prima non si devono assolutamente fare passi indietro con la legge di Bilancio, per i seconda gli interventi del Governo al più dovranno essere limitati ed in linea con la sostenibilità di bilancio. Intanto sia i precoci che le donne non mollano e proseguono con le loro rimostranze, i lavoratori che richiedono la quota 41 senza se e ma, convinti che dopo 41 anni d lavoro non esistano mestieri più o meno usuranti, oggi sono in udienza da Papa Francesco a piazza San Pietro.
Mentre le donne, dalla loro, sono in piazza a Montecitorio, insieme a loro anche l'onorevole Walter Rizzetto che sostiene da tempo la proroga dell'opzione donna al 2018. Anche Sacconi, presidente della commissione Lavoro, dal canto suo sostiene che si dovrebbe cominciare "con un aggancio non biennale ma triennale, come era prima, dell'età di pensione all'aspettativa di vita e con la riproposizione di opzione donna". Non ci resta che attendere il prossimo incontro del 13/11 per comprendere come finirà la 'partita' tra Governo e sindacati in vista della prossima Ldb 2018.