Arrivano novità sulle Pensioni anticipate e sulla pensione di vecchiaia dall'incontro che si è tenuto ieri tra il Governo Gentiloni ed i sindacati. Punto fermo della trattativa è l'adeguamento dei requisiti delle pensioni che continueranno ad innalzarsi secondo quanto previsto dalla legge Sacconi e dalla riforma Fornero. Il meccanismo, pertanto, continuerà ad aumentare l'età di uscita o i contributi necessari sia per le pensioni anticipate che per i pensionamenti di vecchiaia. Tuttavia, si studieranno delle alternative che possano mandare in pensione anticipata alcune categorie di lavoratori, come quelle che svolgono lavori usuranti.

Per questi contribuenti è prevista, attualmente, la pensione anticipata a partire dall'età di 61 anni. Ma alcune novità potrebbero essere adottate per le pensioni dei lavoratori precoci che raggiungano la quota 41.

Ultime pensione anticipata e pensioni vecchiaia 2017: novità adeguamento età uscita 2019

Dall'incontro di ieri sembra certo che il Governo Gentiloni possa rimandare di sei mesi il provvedimento sull'aumento di età per la pensione anticipata e per l'uscita con la vecchiaia a 67 anni. I requisiti, comunque, aumenteranno con decorrenza 1° gennaio 2019 e si dovranno porre dei ripari per le categorie di lavoratori più svantaggiate. Alcune soluzioni potranno essere delineate, secondo quanto scrive Il Messaggero di oggi, 3 novembre 2017, nell'incontro che si terrà il 13 dicembre prossimo tra Governo e sindacati.

Due, in particolare, saranno i punti da approfondire: il primo è inerente alle categorie che non dovrebbero subire l'aumento dell'età per uscire con la pensione anticipata senza attendere la maturazione della pensione di vecchiaia. Il secondo riguarda la revisione della norma che prevede l'adeguamento dei requisiti delle pensioni alla speranza di vita.

I sindacati chiedono, infatti, che l'età pensionistica possa essere abbassata in corrispondenza di periodi nei quali cali la speranza di vita, come successo nel 2015. Pertanto, il meccanismo dovrebbe funzionare anche a favore dei contribuenti.

Pensioni precoci e usuranti 2017: ultime novità oggi su adeguamenti uscita anticipata

I requisiti per le pensioni anticipate per le quali i sindacati chiedono che non siano soggetti agli aumenti dell'aspettativa di vita riguardano, innanzitutto, i lavoratori impiegati in mansioni usuranti. Attualmente si può andare in pensione anticipata già dai 61 anni, purché si abbia svolto un'attività classificata come usurante per sette degli ultimi anni prima della pensione. In alternativa, l'attività usurante potrà essere riconosciuta se fosse stata svolta per metà degli anni dei contributi. In tutti i casi di lavori usuranti, la pensione anticipata è prevista con uscita tra i 61 anni e sette mesi e i 64,7, a seconda della mansione svolta, e con trentacinque anni di contributi.

Ad oggi, inoltre, la quota 41 dei lavoratori precoci sarebbe soggetta agli adeguamenti dell'aspettativa di vita, subendo, dal 2019, l'incremento di cinque mesi. In tal caso, per la pensione anticipata a qualunque età, occorrerebbero 41,5 anni di contributi dei quali uno versato prima dei 19 anni di età. Secondo quanto scrive il quotidiano romano, nel 2017 i precoci che sono andati in pensione anticipata con la quota 41 sono stati, per la maggior parte, lavoratori tra i 58 ed i 59 anni di età.