Le ultime notizie in merito alle Pensioni parlano di un tavolo di confronto tra il Governo ed i sindacati per risolvere la questione del nuovo innalzamento dell'età pensionabile. Secondo il nuovo decreto dal 2019 si dovrebbe andare in pensione a 67 anni. Tuttavia il Governo ha formulato una proposta per quanto riguarda i lavori usuranti. I politici hanno proposto lo stop dell'aumento a 67 anni per 15 categorie di lavoratori che svolgono un'attività usurante: si tratta delle 11 già previste nell'Ape social (tra cui maestre, infermiere, camionisti, macchinisti, edili, ecc.) a cui verranno aggiunte altre 4 categorie (gli agricoli, pescatori, marittimi e lavoratori siderurgici).

La platea di lavoratori è di circa 15000 unità.

Stop ad aumento dell'età pensionabile per 15 lavori usuranti

La questione sull'aumento dell'età pensionabile continua a tenere banco e da ieri è in atto un tavolo di confronto tra politici e sindacati per cercare di trovare una soluzione che possa accontentare tutti. Dal vertice di ieri, è venuta fuori una proposta da parte del governo che riguarda i lavoratori che svolgono un'attività usurante o comunque molto gravosa. I politici hanno proposto il blocco dell'aumento a 67 anni per ben 15 categorie di lavori usuranti. Le categorie sono le 11 già previste dell'Ape social (maestre, infermieri, macchinisti, ecc) e 4 nuove categorie (lavoratori agricoli, marittimi, pescatori, siderurgici).

Il Governo ha poi spiegato che intende mantenere per questi lavoratori il requisito dei 36 anni di contributi e l'aver svolto il lavoro usurante per almeno 6 anni continuativi negli ultimi 7 anni. La proposta prevede anche una commissione composta da Inps, Inail, Istat, i ministeri del Lavoro e dell'Economia e quello della Salute e forse anche i sindacati che dovrà lavorare fino a giugno o anche a settembre per calcolare le differenze nell'aspettativa di vita in base al lavoro svolto.

Sindacati non soddisfatti: " proposta insufficiente"

La proposta del governo per bloccare l'aumento dell'età pensionabile ai lavoratori che svolgono mansioni gravose, non è piaciuta del tutto ai sindacati che in coro si sono detti insoddisfatti ed hanno ritenuto la proposta non sufficiente. Il primo ad esprimersi è stato il presidente della Uil, Domenico Proietti che al termine del tavolo di confronto a Palazzo Chigi ha definito la proposta del governo insufficiente.

Gli ha fatto eco, il presidente della Cgil, Roberto Ghiselli, il quale ha detto che sono ancora su posizioni distanti e che se le condizioni dovessero restare queste, loro non potrebbero nemmeno rilanciare al tavolo delle trattative. Si è poi augurato che le cose possano cambiare. Si è mostrato invece leggermente ottimista il segretario federale della Cisl, Gigi Petteni, il quale ha detto che la proposta non è ancora sufficiente per trovare un'intesa, ma rispetto alla giornata di ieri ci sono stati dei passi avanti e che finchè la trattativa resta aperta, c'è speranza.