Le ultime novità al 23/11/2017 sulla riforma pensioni 2017 concernono quanto ottenuto dai tavoli tra Governo e sindacati. L'esecutivo si è impegnato a rispettare per il 2018 due punti fondamentali: lo stop dell'innalzamento dell'età pensionabile correlato alla speranza di vita per i lavori gravosi ed un ampliamento dell'Ape sociale. Quello che emerge è però l'esclusione di diverse categorie di persone dai piccoli ritocchi approvati dal Governo. Le modifiche che prenderanno il via nella prossima Legge di Bilancio 2018 vedono esclusi ad esempio i precoci, i caregivers, i disoccupati e gli invalidi che restano assoggettati all'aumento dell'adv dal 2019.
Pensioni 2017, stop adv dal 2019 sia per anticipate che vecchiaia
Come conferma il sito PensioniOggi esenti dall'aumento dell'adv al 2019 sono solo 15 categorie di lavoratori impiegati in mestieri gravosi, in sostanza il Governo amplia di 4 categorie i mestieri gravosi già previsti nella circolare 100 e 99 per l'Ape social e precoci. Vengono aggiunte alle 11 categorie già note: gli operai e i braccianti agricoli, i marittimi, gli addetti alla pesca e i siderurgici. Nello specifico quelli di seconda fusione e i lavoratori del vetro. Per queste 15 categorie dal 2019 non cambia nulla né per la pensione anticipata né per quella di vecchiaia. Dunque restano necessari come requisiti per accedere alla pensione anticipata 42 anni e 10 mesi per gli uomini, un anno in meno per le donne, mentre per la pensione di vecchiaia continueranno ad occorrere 66 anni e 7 mesi.
Il beneficio, dettaglio non da poco, è valevole solo per quanti abbiano maturato almeno 7 anni di attività gravosa negli ultimi 10 di lavoro prima del pensionamento e abbiano alle spalle almeno 30 anni di contributi versati. Molti gli 'apisti' esclusi, tra questi caregivers, invalidi, disoccupati e fuori dal beneficio anche i precoci.
Pensioni e stop adv 2019, esclusi gli 'apisti' ed i precoci
Il sito PensioniOggi specifica che tale scelta governativa produrrà non poche ineguaglianze tra i lavoratori e per giunta tra gli stessi che il Governo aveva, nella Ldb2017, già dichiarato meritevoli di tutela, come quelli che definisce gli 'apisti social'. Ossia non avranno alcun beneficio gli altri lavoratori che erano stati ritenuti meritevoli dell'ape sociale, come i caregivers, coloro che assistono un familiare disabile convivente da almeno 6 mesi, gli invalidi con una percentuale attestata pari ad almeno il 74%, ed i disoccupati privi di ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi.
Tutti questi che facevano parte della platea degli attuali 'apisti social' non potranno beneficiare dello stop dell'asv che riguarda unicamente i lavoratori che risultano impiegati in mestieri gravosi. Per tutti gli altri dal 2019 l'età per poter accedere alla pensione di vecchiaia salirà a 67 anni, subendo il famigerato incremento dei 5 mesi, e quella di vecchiaia sarà accessibile con 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne. Anche per i precoci al momento non vi sono buone nuove, la quota 41 non sarà più sufficiente dal 2019 ma occorreranno 41 anni e 5 mesi per poter accedere alla pensione ad eccezione di quelli che svolgono i mestieri gravosi contemplati.
Pensioni, ampliato l'Ape social
L'esecutivo ha assicurato che si impegnerà al fine di prorogare l'Ape Social e cercare di renderla strutturale , per farlo si é impegnato nella creazione di un fondo, l'altro obiettivo è quello di riconoscere benefici per le donne. Al momento sia l'Ape sociale che la quota 41 sarebbero riconosciuti anche alle altre 4 categorie inserite dal Governo nei mestieri gravosi, per i precoci è necessario che come prevede la norma attuale, vi siano 6 anni di lavoro gravoso svolto negli ultimi 7.