Le ultime novità sulla riforma Pensioni 2017 vertono fondamentalmente sullo stop dell'aspettativa di vita dal 2019 per talune categorie di lavoratori, ormai il punto al 28 novembre sui pochi beneficiari che saranno esenti dall'innalzamento dell'età pensionabile è stato chiarito.

Al momento restano fuori dall'esenzione e dunque si ritroveranno costretti ad andare in pensione all'età di 67 anni tutti coloro che non svolgono un mestiere che rientra nelle 15 categorie stabilite dal Governo. Restano dunque fuori anche tutti coloro che nella Ldb 2017 erano stati, attraverso l'ape sociale, considerati meritevoli di tutela.

Pensioni 2017: Cgil delusa, si scende il piazza

Quanto sin qui raggiunto dopo gli innumerevoli incontri tra Governo e sindacati continua a lasciare insoddisfatta la Cgil che scenderà in piazza il 2 dicembre per manifestare la propria insoddisfazione per quanto ottenuto nel comparto previdenziale nella Legge di Bilancio 2018. Irrisoria anche la platea che potrà beneficiare dello stop dell'aspettativa di vita dal 2019, Villiam Pezzetta, segretario regionale del FVG della Cgil non ha dubbi, quanto promesso e tanto decantato sulle pensioni in realtà sarà ben poca cosa. La platea dei lavoratori, annuncia, che sarà esclusa dall'innalzamento di 5 mesi dell'età pensionabile dal 2019 è inferiore alle 14 mila unità promesse dal Governo.

A suo avviso, stando alle ultime analisi fatte, ne potranno beneficiare appena 4.000 lavoratori. Effettivamente vi potranno rientrare solo coloro che svolgono i 15 mestieri gravosi posti all'interno delle 15 categorie enunciate dal Governo.

Stop adv dal 2019 per soli 4.000 soggetti su 60.000

L’esenzione proposta dal governo riguarderà dal primo gennaio 2019 le 11 categorie insite nella circolare 100 dell'ape social più 4 new entry, tra queste: i marittimi, gli addetti alla pesca, i siderurgici e gli operai agricoli.

Non potranno inoltre accedervi tutti ma solo coloro che hanno alle spalle almeno 30 anni di contributi versati e sette anni lavorati negli ultimi 10 nelle mansioni gravose, che per il governo meritano maggiore tutela perché particolarmente usuranti. Questi paletti, afferma Pezzetta, non fanno altro che restringere ancor più la possibilità di accesso.

Sommata all’esiguità della manovra (300 milioni a regime) il nostro giudizio, fa intendere, non può che essere totalmente negativo. Il paradosso è che allo stato attuale resterebbero fuori dal beneficio anche tutti coloro che precedentemente erano stati considerati meritevoli di tutela, infatti fuori dallo stop dell'adv al 2019 vi sarebbero i caregivers, i disoccupati e gli invalidi, precedentemente inseriti tra i meritevoli dell'ape sociale, come categorie disagiate. Insomma gli unici che potranno non andare in pensione a 67 anni sono coloro, precoci o meno, che rientrano tra 15 categorie di mestieri gravosi.

Siete tra quelli esclusi che scenderete in Piazza per far sentire la vostra voce il 2 dicembre con la Cgil o rientrare tra i 'fortunati' che beneficeranno dello stop dell'adv dal 2019? Fatecelo sapere con un commento.