Una delegazione del gruppo Opzione Donna Proroga al 2018, rappresentata da Vania Barboni, Giulia Molinaro e Stefania Antonella Porcu, ha incontrato alcuni rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil per portare nuovamente alla loro attenzione il tema della proroga di Opzione Donna. A rivelare quanto accaduto l'amministratrice del noto gruppo Facebook, la signora Barboni, che ha condiviso con le altre iscritte la giornata di ieri, giovedì 16 novembre. Insieme alle tre donne c'era anche un nutrito gruppo di esodati esclusi dall'ottava e ultima salvaguardia presentata dal governo.
L'incontro con i sindacati
Ai sindacati è stato ricordato il punto 10 del documento della piattaforma unitaria presentato a settembre da Cgil, Cisl e Uil, contenente il richiamo sulla necessità di verificare i risparmi del contatore Opzione Donna per la proroga della misura al prossimo anno. La delegazione ha scelto, probabilmente non a caso, un momento molto importante, visto che domani è atteso un nuovo confronto fra sindacati e governo per discutere sui punti chiave della fase 2 della riforma Pensioni. L'obiettivo è di far presente ai rappresentanti dell'esecutivo Gentiloni il tema.
I dati del contatore di Opzione Donna non sono ancora stati resi noti, nonostante dovessero essere presentati entro il 30 settembre.
Riguardo a ciò, l'onorevole Andrea Maestri del partito Possibile ha presentato un emendamento con il quale si chiede al governo di prorogare la misura sperimentale quale strumento di pensione anticipata delle donne al 31 dicembre del 2018. Il documento del deputato è stato condiviso sempre da Vania Barboni un paio di giorni fa nella bacheca del gruppo da lei amministrato insieme a Giulia Molinaro.
Infine, le lavoratrici di Opzione Donna si sono dette favorevoli all'eventuale sciopero generale che la Cgil potrebbe utilizzare come strumento di protesta contro la decisione del governo di non venire incontro alle richieste per la pensione presentate in queste settimane dalle sigle sindacali. Dal no al blocco dell'aspettativa di vita, all'assenza di temi importanti quali la pensione dei giovani e il riconoscimento dei lavori di cura per le donne, oltre a nuovi strumenti per la flessibilità pensionistica.
Come riportato in un post della pagina ufficiale "Democrazia e Lavoro Cgil", condivisa dalla signora Barboni sul gruppo citato in precedenza, la data dell'ipotetico sciopero sarebbe fissata al prossimo 2 dicembre.