Non è per niente in grado di risolvere i problemi generati dalla legge Fornero anche sul fronte dell'occupazione giovanile la proposta sulla fase 2 della riforma Pensioni del Governo Gentiloni illustrata alle organizzazioni sindacali nel corso dell'ultimo incontro svoltosi il 13 novembre scorso. E' stata già fissata per sabato prossimo, 18 novembre, la nuova riunione, che dovrebbe essere quella decisiva, tra l'esecutivo e le parti sociali che puntano a raggiungere un'intesa di massima sulla previdenza.

Pensioni, da Opzione donna a Quota 41: molte le questioni ancora aperte

Continua quindi la ricerca di un accordo, così com'è avvenuto con la fase 1 della riforma pensioni varata dal Governo Renzi che ha partorito comunque diverse misure la cui efficacia, però, è ancora tutta da valutare: dall'Anticipo pensionistico proposto in doppia versione (volontario e sociale) alla Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci fino al cumulo gratuito dei contributi previdenziali e all'ampliamento della no tax area pensionati. Mentre c'è chi si lecca ancora le ferite, per esempio, per la mancata proroga di Opzione donna al 2018, una delle promesse annunciate dal Governo Renzi e poi non mantenute. L'auspicio dei migliaia di lavoratrici che reclamano di potere andare in pensione anticipata, seppur con il trattamento previdenziale fortemente penalizzato, è che il Governo Gentiloni corra adesso ai ripari, esprimendo parere favorevole agli emendamenti presentati.

La Cgil di Susanna Camusso all'attacco dell'esecutivo guidato da Gentiloni

"La proposta del Governo - ha dichiarato oggi Ezio Cigna, responsabile previdenza pubblica della Cgil - è insufficiente sia dal punto di vista delle misure presentate sia - ha sottolineato secondo quanto riporta LaPresse - da quello dei lavoratori coinvolti".

Secondo i calcoli e le previsioni del sindacato rosso guidato dal segretario generale Susanna Camusso la proposta di riforma pensioni del Governo Gentiloni verrebbe a costare 61 milioni di euro in tre anni ed è una proposta che la Cgil considera "insufficiente". "L'esenzione dall'aumento dell'età pensionabile - ha detto Cigna illustrando i risultati dell'analisi effettuata dall'ufficio previdenza della Cgil sulla proposta che il governo ha illustrato ai sindacati - coprirà solo 4.305 persone, il 2,18% - ha proseguito - delle uscite per pensionamento anticipato di vecchiaia, e anche quanto previsto per la previdenza complementare - ha sottolineato - avrà un impatto irrisorio".