Pensione: aggiornamenti al 22 dicembre 2017 per i precoci. Brutte notizie per la categoria, visto che saranno necessari 41 anni e 5 mesi di contributi per poter avere accesso ai benefici promessi; ricordiamo che l'emendamento governativo che la Legge di Bilancio ha approvato non è applicabile a tale categoria lavorativa. Quali sono dunque le condizioni per ottenere questi tanto attesi benefici?
Lavoratori dipendenti, condizioni necessarie per il beneficio
Le condizioni per il beneficio sembrano ormai chiare. A partire dal primo gennaio del 2018, andrà a riguardare il lavoratore dipendente, purché abbia maturato al 31/12/1995 contribuzione effettiva.
Non solo, visto che sarà indispensabile, oltre al requisito poc'anzi citato, avere dodici mesi contributivi dimostrabili maturati entro il 19esimo anno di età. Inoltre, si specifica in maniera chiara che tali soggetti debbano essere tutelabili per via di particolari professioni o siano in una condizione soggettiva effettivamente tutelabile.
Quali sono le categorie di lavoratori interessate?
Cinque le categorie di lavoratori che potranno godere del beneficio. Primi tra tutti chi si trova in una condizione di disoccupazione dopo essere stato lavoratore dipendente e licenziato (sia consensualmente che per giusta causa). La prestazione lavorativa prima in essere deve però essere stata conclusa in maniera definitiva da almeno novanta giorni, periodo necessario per richiedere la Naspi o eventualmente la mobilità.
Novità degna di interesse è senza dubbio è l'inclusione di quella fascia di soggetti che si trovano in stato di disoccupazione dopo la conclusione di un contratto lavorativo a termine. Condizione indispensabile, l'aver prestato servizio dipendente nei tre anni precedenti per un periodo non inferiore ai diciotto mesi. Anche il lavoratore autonomo o dipendente che si trova in situazione personale gravosa può godere di tutela.
Questo accade per chi deve assistere coniuge o parenti di primo grado affetti da handicap (di secondo grado se il soggetto in essere ha più di 70 anni e convivente). Tutelati, naturalmente, i dipendenti con il 74% di riduzione capacità lavorativa. Compresi anche i lavoratori che svolgono da 6 o 7 anni una tra le 15 professioni citate nella tavola (anche se ad oggi ne sono state confermate solo undici): in questi casi, non si prevede il 17 per mille di tariffa Inail.
Tra essi, anche i lavoratori che svolgono attività professionali con orari notturni o comunque usuranti.
Pensioni e tutele: la situazione delle donne
Delusione per la situazione delle donne. Pare infatti che non potranno beneficiare della decurtazione di un anno entro i due per ogni figlio. Questo perché i benefici promessi erano stati riservati e pensati per conseguire i requisiti utili all'Ape social. Riguardo le istanze, non cambia alcun meccanismo, in quanto si dovrà presentare il tutto entro e non oltre il primo marzo 2018, così da verificare i propri requisiti.