Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha trasmesso alle Camere una relazione "sulla base del monitoraggio effettuato dall'Inps, in ordine all'attuazione delle disposizioni di accesso al c.d. regime sperimentale donna". I dati sono aggiornati al 31 agosto 2017. Nel documento, pubblicato in rete da Vania Barboni, amministratrice del gruppo Opzione Donna Proroga al 2018, vi è anche specificata la data del 30 settembre, entro la quale le lavoratrici avrebbero dovuto ricevere la pubblicazione dei dati del contatore OD, arrivati a distanza di due mesi.

Le notizie non sono positive, tutt'altro.

Cosa dice la relazione

Da una parte, la relazione su Opzione Donna conferma come le risorse finanziarie non sono state utilizzate completamente, dall'altra però si specifica che tali risorse non serviranno per una nuova eventuale proroga ma per coloro che hanno già maturato il diritto alla pensione ma che, per un motivo o per l'altro, non ne hanno potuto ancora usufruire. In questi casi, volendo utilizzare parole tecniche, si può parlare di diritto cristallizzato. Dunque, i dati del contatore, per volontà del governo, escono definitivamente di scena, dopo essere stati attesi a lungo prima di oggi.

Il contatore OD era stato protagonista anche della manifestazione dello scorso 8 novembre, quando le donne erano scese in piazza Montecitorio, di fronte al Parlamento italiano, non soltanto per chiedere la proroga della misura ma anche per conoscere - era un loro diritto - l'ammontare delle risorse risparmiate, ed eventualmente spendibili per un'estensione del regime sperimentale.

Oggi invece migliaia di lavoratrici apprendono che i dati del contatore in realtà non avrebbero mai avuto un peso specifico nella decisione di prorogare la misura a loro favore al 31 dicembre 2018.

Cosa serve per la proroga

Le speranze per la proroga di Opzione Donna sono ridotte al lumicino. L'unico vero punto di svolta può essere rappresentato da una precisa volontà del governo, delle forze politiche della maggioranza.

In più di un'occasione, i partiti di opposizione hanno promesso l'impegno di presentare emendamenti e proposte per la proroga, dal Movimento 5 Stelle a Fratelli d'Italia, incluse le senatrici del gruppo Misto (Fare!) che abbiamo avuto modo di intervistare in esclusiva nei giorni scorsi. E' palese come manchi quello step necessario, fondamentale, perché la proroga diventi realtà.

Senza una volontà politica, le lavoratrici che chiedono di prorogare la misura resteranno a bocca asciutta, guardando "esultare" le cosiddette rematrici, termine con cui vengono appellate coloro che hanno remato contro la proroga.