Da ieri, primo gennaio 2018, è entrata in vigore la nuova riforma sul lavoro. L’ultima legge di Bilancio, approvata l’anno scorso dal parlamento da poco sciolto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, permetterà a tutte aziende Italiane di assumere giovani con più facilità approfittando di numerosi incentivi fiscali di varia natura.

Con la riforma in questione verranno stanziati ben 300 milioni di euro per quest’anno, 800 milioni di euro per il 2019 ed infine ben 1,2 miliardi di euro per il 2020. Un intervento di grande entità, con il quale il Governo uscente si augura di poter dare un forte impulso al mercato del lavoro incrementando i livelli occupazionali soprattutto nel meridione, dove gli elevati livelli di disoccupazione sono da sempre un problema di non facile soluzione.

Incentivi per l’assunzione di giovani

La nuova riforma garantirà una riduzione del 50% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro di aziende private che assumeranno, durante l’anno, giovani di età sino a 35 anni. La soglia massima anagrafica dei nuovi assunti sarà ridotta a 30 anni a partire dal 2019. La riduzione dei contributi avrà durata di 3 anni e sino ad un massimo di 3000 euro all’anno. I nuovi assunti dovranno, però, non aver avuto contratti di lavoro a tempo indeterminato in precedenza.

Eccezioni per chi ha lavorato come apprendista

Le agevolazioni della riforma si applicheranno anche ai lavoratori con una precedente esperienza di apprendistato non convertita in contratto a tempo indeterminato.

Inoltre, potranno usufruire degli incentivi anche i lavoratori con contratti a termine di ogni tipo, assunti a tempo indeterminato.

Incentivi speciali per il Sud e regole per limitare gli abusi

Le regioni del Sud del paese vedranno una riduzione contributiva del 100%. Questo sarà possibile grazie al Bonus Sud che è stato prorogato di un altro anno.

Ogni azienda che vorrà beneficiare delle riduzioni fiscali non dovrà licenziare nessuna unità lavorativa nei 6 mesi precedenti all’assunzione del nuovo giovane lavoratore. Comunque, in caso di licenziamento precedente ai 3 anni, il lavoratore potrà continuare ad usufruire delle mensilità rimanenti mediante assunzione in una nuova azienda.

In tal caso, il requisito anagrafico non sarà tenuto in considerazione.

Lavoro e disabili

Altra interessante novità della riforma sul Lavoro, sono gli incentivi che interessano i disabili.

Tutte le aziende sul suolo nazionale con almeno 15 lavoratori potranno assumere un disabile senza dover attendere una nuova assunzione. Infatti, non sarà più applicato il regime di gradualità previsto dalla legge n.68 del 1999.