I dati Censis sul lavoro domestico mettono in luce il fatto che ancora oggi il 50% dei Lavoratori del settore, vengono tenuti senza un regolare contratto di lavoro. Dati che è facile ipotizzare come sottostimati perché tante sono le situazioni di lavoratori in nero che non vengono messi in luce statisticamente. Un fenomeno che i legislatori tentano di combattere da anni, con strumenti e norme che facilitano il compito di famiglie e lavoratori. L’ultima novità in ordine di tempo è il cassetto previdenziale ad hoc aperto dall’Inps per le famiglie che così riusciranno a tenere sotto controllo lo stato dei pagamenti dei contributi dovuti e delle scadenze in cui pagarli.

Il tutto nell’ottica della semplificazione per un settore che negli ultimi anni ha visto l’ingresso dei voucher prima e dei libretti lavoro dopo proprio per permettere alle famiglie a cui la badante non serve in pianta stabile, di regolarizzarle comunque.

Diritti scaturiti dal contratto in regola

Mettere in regola la baby sitter, la colf o la badante presenta vantaggi per entrambe le parti in causa, cioè dipendenti e datori di lavoro. Per questi ultimi, che nella stragrande maggioranza dei casi sono le famiglie, il solo fatto di assumere regolarmente un lavoratore del settore domestico evita sanzioni che per il 2018 sono tra i 1.500 ed i 12.000 euro. Inoltre la normativa vigente per il 2018 permette alle famiglie che hanno avuto alle dipendenze questi lavoratori nel 2017, di scaricare tramite 730 o modello Redditi PF fino a 1.500 euro proprio per i contributi versati per i domestici.

Per i lavoratori invece, un contratto in regola ed in linea con il CCNL firmato nel 2017 e per il quale sono stati da poco aggiornati i limiti minimi di stipendio apre le porte ad una lunga serie di diritti. Si parte dalla tredicesima mensilità, l’indennità aggiuntiva (grosso modo pari ad un mese di stipendio) che viene erogata nel mese di dicembre.

Con contratto si ha diritto alla liquidazione o al Tfr, pari ad un mese per ogni anno di lavoro svolto con il medesimo datore di lavoro e che viene erogata nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa per qualsiasi motivo. Sempre a rapporto di lavoro chiuso, il dipendente regolarizzato ha diritto alla Naspi, sempre che si rientri nei requisiti specifici dell’indennità per disoccupati erogata dall’Inps.

Ferie e permessi sono diritti che spettano ai dipendenti solo con contratto regolare. Infine, grazie alle dichiarazioni dei redditi, la badante o la colf può andare a recuperare il bonus Renzi da 80 euro che il datore di lavoro non è tenuto ad erogare perché nel lavoro domestico questo non funge da sostituto di imposta. In questo caso con il 730 o il modello Redditi Pf il lavoratore può andare a chiedere l’erogazione del Bonus direttamente dal Fisco. Sempre per lo stesso aspetto, cioè quello delle dichiarazioni reddituali, possibile recuperare e scaricare le spese sanitarie, le spese per i figli studenti e tutti gli altri oneri detraibili che la normativa vigente offre a qualsiasi lavoratore.

Inquadramento

Per regolarizzare un lavoratore domestico bisogna attenersi alle disposizioni del CCNL di categoria che all’Art. 10 elenca i livelli in cui assumere un lavoratore e con cui differenziare gli stipendi che ripetiamo, sono stati aggiornati in questi ultimi giorni.

  • Livello A ed AS: si tratta di lavoratori che non assistono una persona, che non hanno esperienza superiore ai 12 mesi per quanto riguarda il livello A con retribuzione minima pari a 629,15 euro. Per il livello super, quello destinato a baby sitter con lavoro discontinuo o dame di compagnia stipendio da 743,55 euro.
  • Livello B e BS: collaboratori familiari con esperienza superiore all’anno assunzione nel livello B con stipendio da 800,74 euro mensili. Con il livello B super si inizia a trattare la specifica dei lavoratori che prestano assistenza alle persone non autosufficienti, invalidi o anziani che siano. Stipendio minimo 2018 pari ad € 857,94 per i lavoratori conviventi. Per chi presta attività notturna 986,62 euro per mese.
  • Livello C e CS: nel livello C sono classificati i lavoratori con determinate esperienze lavorative e conoscenze che permettono loro di svolgere le mansioni in piena autonomia. Stipendio minimo per mese di lavoro pari a 915,15 euro. Per soggetti prestatori di assistenza a persone non autosufficienti ma senza qualifiche lo stipendio sale a 972,33 euro con inquadramento livello CS
  • Livello D e DS: Nel livello più alto con retribuzione più alta si inseriscono i collaboratori familiari in possesso di specifici requisiti professionali. Lavoratori specializzati per i quali il CCNL aggiornato prevede stipendio minimo di euro 1.143,91 che sale a 1.201,11 euro per il livello DS.