L'ape volontaria non è ancora decollata, nonostante la scadenza per l'avvio della misura di flessibilità previdenziale fosse fissata con la legge di bilancio 2017 e dovesse partire lo scorso primo maggio. Ma anche nel momento in cui dovesse finalmente diventare operativa, la pratica del lavoratore dovrà passare per il vaglio delle verifiche bancarie. La misura è infatti collegata all'erogazione di un prestito da parte delle banche, pertanto ai requisiti ordinari si aggiungere il controllo sulla situazione finanziaria del richiedente, che non deve presentare le problematiche tipiche del cattivo pagatore.
Pensioni anticipate e APE volontaria: i criteri da rispettare per poter accedere alla misura
Ricordiamo brevemente per il lettore che i criteri di accesso all'APE di mercato prevedono il raggiungimento dei 63 anni di età e di almeno 20 anni di contribuzione. A questi due parametri si aggiunge però il vaglio dell'importo della futura mensilità, che non deve risultare inferiore ad 1,4 volte l'assegno minimo (in cifre si tratta di poco più di 700 €). Il possesso di questi requisiti permetterà di ottenere, una volta approvate le procedure operative da parte del Governo, la certificazione dell'Inps utile per poter procedere con la richiesta di finanziamento. Sarà quindi in quel momento che scatterà l'ulteriore verifica da parte del circuito bancario.
Come funzionerà la verifica della solvibilità del richiedente
Stante la situazione appena delineata, una volta inviata la domanda si procederà alle verifiche sulla solvibilità del lavoratore che desidera fruire dell'anticipo volontario. Il richiedente dovrà infatti dichiarare all'interno della propria domanda di non essere a conoscenza di inadempimenti o insoluti dovuti a prestiti, mutui, finanziamenti o altre metodologie di indebitamento all'interno della centrale dei rischi.
Allo stesso tempo, dovrà confermare di non avere in corso procedure per sovra-indebitamento, pignoramenti o protesti. Potranno invece ottenere il via libera coloro che avranno ottenuto la cancellazione dell'elevazione di protesto o di pignoramenti passati 36 mesi dall'estinzione non satisfattiva della procedura esecutiva. Si tratta in ogni caso di verifiche che dovranno essere tenute in considerazione, visto che il via libera da parte dell'Inps non significherà in automatico l'approvazione della pratica di pensionamento anticipato.
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