Le ultime novità al 10 gennaio sulla riforma pensioni 2018 giungono dalle recenti dichiarazioni del Presidente della Commissione Lavoro che, attraverso un comunicato stampa, torna ad affrontare, riaprendolo dopo la legge di bilancio 2018, il capitolo esodati ed opzione donna. Nessun accenno invece ai lavoratori precoci, che sembrano essere dunque fuori dagli obiettivi prefissasi da Damiano per la prossima legislatura. Lavoratori, invece, menzionati nei giorni scorsi sia da Cominardi (M5S), quanto dall'onorevole Simonetti (Lega), che continuano a ribadire che 41 anni di contributi possono e devono bastare per accedere alla pensione.

In dettaglio le parole di Damiano.

Riforma pensioni, Damiano contro Ocse

Damiano, nel suo comunicato stampa, si rivolge a Scarpetta, Ocse, spiegando che l'unico modo per ottenere dati corretti sul peso delle Pensioni rispetto al Pil sia una modifica del dato da parte dell'Inps che dovrebbe scomputare il costo dell’assistenza e il peso delle tasse sulle pensioni. Solo così eliminando un peso di 40 miliardi di euro si scoprirebbe che la nostra spesa previdenziale è in linea con quella degli altri Paesi. Poi ribadisce l'importanza di fare proposte realistiche per la prossima legge di stabilità, diffidando da chi propone l’abolizione tout court della legge Fornero.

Pensioni 2018, quali obiettivi per la prossima legge di stabilità?

Damiano fa dunque un elenco di obiettivi perseguibili che sembrano riaprire anche a due cari temi, esodati ed opzione donna, che non hanno trovato seguito nella recente legge di bilancio 2018. Sembrano, invece, restare fuori i lavoratori precoci non menzionati dall'onorevole.

Nessuna parola, forse dimenticanza, anche sul caro tema dell' estensione del cumulo gratuito ad esodati ed opzione donna, su cui Baruffi si era speso in prima linea. Ecco, in dettaglio, i punti su cui il capitolo previdenziale parrebbe riaperto:

  • salvaguardie che permettano concludere il capitolo esodati,
  • prosecuzione di Opzione Donna, nel caso, risorse non ancora quantificabili, risultassero sufficienti
  • la possibilità di fare dell'ape sociale una misura strutturale e il necessario avvio dell'ape volontaria
  • pensione contributiva di garanzia per i giovani
  • Ampliamento la platea dei lavori gravosi e stop dell'adeguamento dell'età pensionabile.

Una piattaforma riformista, ma al tempo stesso credibile, conclude. Cosa ne pensano le donne e gli esodati richiamati in causa? Cosa i precoci, invece, non menzionati ? Aspettiamo le vostre preziose considerazioni.